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Odore pungente a Punta Aderci, il gestore segnala il caso alla Asl

Hanno abbandonato la spiaggetta di Libertini, nella riserva naturale di Punta Aderci, a causa della puzza insopportabile proveniente dalla vicina zona industriale. Brutta sorpresa per alcuni turisti del nord giunti a Vasto per trascorrere una giornata di mare in uno degli angoli più suggestivi dell’area protetta.

L’odore pungente che è stato avvertito  anche dai residenti del quartiere di Punta Penna e da alcuni ciclisti lungo la Via Verde, li ha indotti a lasciare la spiaggia di Libertini e a rivolgersi al punto informazioni della riserva, gestito dalla cooperativa Cogecstre, non senza aver manifestato il loro disappunto per l’accaduto.

A rimetterci è l’immagine dell’oasi costiera che pur offrendo uno dei tratti di costa più belli d’Abruzzo,  sconta la difficile convivenza con la zona industriale di Punta Penna.

“Siamo al corrente dell’accaduto che è stato prontamente segnalato alla Asl da Alessia Felizzi della Cogecstre”, conferma l’assessore alle politiche ambientali, Paola Cianci, “nei mesi scorsi il sindaco ha anche presentato un esposto in Procura affinchè venisse avviata una indagine su un problema che l’Arta non riesce a controllare a causa della strumentazione inadeguata. Nel frattempo continuiamo ad interloquire con l’Università D’Annunzio che sta lavorando ad uno studio da mettere a disposizione dei comuni”, conclude la delegata.

L’amministrazione comunale ha deciso di rivolgersi alla magistratura nei mesi scorsi quando il fenomeno delle esalazioni moleste, inizialmente circoscritto solo all’area di Punta Penna, ha interessato diverse zone della città, creando non poco allarme.  L’odore pungente che raschia la gola e brucia gli occhi venne avvertito all’Incoronata, lungo la circonvallazione Istoniense, corso Mazzini, corso Garibaldi, via Casetta, via Santa Lucia e perfino in piazza Rossetti. Molti i cittadini che in quella occasione chiamarono in Comune o l’assessore Cianci, manifestando preoccupazione per il fenomeno e chiedendo chiarimenti sulla qualità dell’aria.

E’ un problema annoso che chiama direttamente in causa gli enti preposti al controllo e che in passato ha costretto tre operai addetti all’impianto di depurazione della zona industriale a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso  dell’Ospedale di Vasto: lamentavano bruciore agli occhi e secchezza alla gola.

L’episodio si verificò  nel 2009. Da allora esposti e segnalazioni si sono moltiplicati, ma non è successo nulla. La richiesta delle associazioni cittadine di predisporre un serio monitoraggio della qualità dell’aria è rimasta inevasa. Nessuno, ad oggi, sa cosa si respira a Punta Penna e se la salute dei cittadini viene messa in pericolo dalle esalazioni.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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