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Vasto, ok al regolamento comunale dei trabocchi

Ha superato l’esame della Commissione assetto ed utilizzo del territorio il regolamento sui  Trabocchi. L’organismo consiliare, presieduto da Marco Marra (Pd) ha licenziato la bozza proposta dalla maggioranza di centrosinistra la cui finalità è quella di “promuovere un recupero, una valorizzazione e una rifunzionalizzazione dei beni stessi non contrastante con la loro naturale destinazione, senza compromettere i valori estetici, tecnologici e paesaggisti degli stessi”. Il regolamento, che fissa in 130 metri quadri la superficie calpestabile, compresi la cucina e i servizi,  è pronto ora per per la definitiva approvazione in consiglio comunale.

“Abbiamo esaminato il documento articolo per articolo”, spiega Marra, “sono soddisfatto perché non ci sono stati ostacoli. Ringrazio gli uffici comunali che hanno apportato ulteriori chiarimenti per sbloccare una serie di problemi. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro”, aggiunge il presidente della Commissione, “vorrei precisare che abbiamo licenziato un regolamento sui Trabocchi e non sulla ristorazione, trovando una buona sintesi”.

Ma non mancano le perplessità. “Sono quelle che ho manifestato a suo tempo e che vertono soprattutto sulle dimensioni”, osserva Dina Carinci, consigliera del M5S, “a mio avviso i Trabocchi, che sono un elemento caratterizzante della nostra costa, devono mantenere le loro peculiariarità. Ma è evidente che una parte della maggioranza ha sposato le posizioni dei traboccanti”, conclude Carinci.

Il nodo era rappresentato soprattutto dalle metrature. La legge regionale consente una superficie fino a 210 metri quadri, comprensiva di cucina e servizi. Il Comune si è attestato su dimensioni inferiori, fissando in 130 metri quadri la superficie massima consentita. Il regolamento disciplina anche gli interventi di recupero, ristrutturazione o ampliamento delle antiche macchine da pesca, vietando l’utilizzo di materiali diversi da quelli naturali e comunque differenti rispetto alla tipologia ideativa e costruttiva tradizionale.

C’è poi il capitolo relativo alle urbanizzazioni primarie (allaccio alla rete fognaria o vasca imhoff, acqua e energia elettrica), e quello relativo allo smaltimento dei rifiuti.  Il concessionario o titolare del Trabocco ha l’obbligo di garantire la promozione e la diffusione della storia delle antiche macchine da pesca offrendo al Comune, in determinati periodi dell’anno, non ricadenti nella stagione balneare, l’utilizzo gratuito per esigenze istituzionali quali didattica, visite guidate o eventi pubblici.

L’attività principale diventa in ogni caso quella ristorativa. Sono una quindicina i Trabocchi presenti lungo la costa vastese, alcuni già trasformati in ristoranti sul mare, altri vincolati dalla Sovrintendenza.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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