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La Buona Stagione: “Riscrivere un nuovo patto per la progettazione sociale”

Riscrivere un nuovo patto per la progettazione sociale, per un’amministrazione che gestisca con abilità, virtuosità e capacità,
facendo uscire la città dallo stato di immobilismo e passività in cui versa.

E’stato un confronto sentito, di ampio respiro e speranza, quello di venerdì pomeriggio tenuto da “La Buona Stagione” che ha visto
l’intervento di Carlo Andorlini, Raimondo Pascale e alcune rappresentanze di quartieri come Fabio Cedro per il quartiere San Paolo
e Anna Piscicelli per il quartiere di San Lorenzo.

Dopo un primo intervento di Alessandra Notaro, candidato sindaco, atto alla promozione della Coesione Sociale che trova il suo fondamento nella valorizzazione delle relazioni e della reciproca assunzione collettiva di responsabilità, il professor Carlo Andorlini ha spiegato quali siano i pilastri per una moderna progettazione sociale e quali siano le eventuali minacce.

“Un territorio del futuro deve partire dalla rilettura dei bisogni dello stesso, da sistemi di risorse territoriali integrate, ma soprattutto deve abbandonare l’autoreferenzialità a favore di una comunità che si metta insieme a lavorare”.

Sulla stessa linea l’intervento di Raimondo Pascale, che sottolinea l’importanza della co – programmazione e della co – progettazione di amministrazione ed i vari attori del territorio, rimarcando infine come il registro del Terzo Settore sia un’opportunità imperdibile.
Successivamente gli interventi di testimonianza di Fabio Cedro per il quartiere San Paolo e Anna Piscicelli per il quartiere di San Lorenzo, che hanno evidenziato punti di debolezza e punti di forza delle aree con riflessioni per la costruzione di un rapporto migliorativo delle risorse.

Si è proseguito con le proposte, utilizzando a modello un “Agopuntura” urbana di necessaria riqualificazione di aree per la realizzazione di un Parco Urbano di musica, arte e sociale per il quartiere San Paolo, o pensando al Genova Rulli ad una casa delle Arti come punto di riferimento per associazioni e terzo settore, trasformando il giardino in evidente abbandono in orto urbano con prodotti legati al territorio (es. pomodoro mezzotempo).

Un modo di pensare e costruire la città che parta dal consenso, ma che si faccia motore ed attivatore di processi di sviluppo in una visione di città moderna e collaborativa, che dia spazio e possibilità a tutti.

Qui il link del video dell’incontro https://www.facebook.com/labuonastagione/videos/473954743877121/

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