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La Coldiretti Molise dice No al parco eolico a Campomarino

“Siamo costretti, ancora una volta, a denunciare l’ennesima aggressione al territorio, che si sta portando avanti nella nostra Regione, in un’area, quella del Basso Molise, che ha già subito, nel corso degli anni, fortissime limitazioni come quelle conseguenti alla posa del metanodotto della “SNAM” ed al rifacimento dell’elettrodotto “TERNA”, senza parlare delle industrie chimiche da tempo insediate”.

Comincia così la missiva che il Delegato Confederale ed il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli e Aniello Ascolese, hanno inviato al Presidente della Regione, Donato Toma, al Sottosegretario alla Regione ed Assessore regionale all’Ambiente, Roberto Di Baggio, all’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, oltre che ai Sindaci di Campomarino e Portocannone, Piero Donato Silvestri e Giuseppe Caporicci.

Coldiretti dichiara, pertanto, la propria contrarietà alla realizzazione degli aereogeneratori per creare il cosiddetto “Parco Eolico-Campomarino”, attuando e sostenendo le azioni utili a respingere questa ulteriore, lo ripetiamo, “aggressione” del Basso Molise.

“Eufemisticamente – affermano i dirigenti di Coldiretti – si parla di Parchi, forse per edulcorare la visione di impianti che impattano talmente tanto sul paesaggio da creare perplessità e scrupoli anche a chi si fa paladino dell’ambiente. Già lo scorso anno – si legge nella missiva – evidenziavamo come la Regione Molise, a seguito dell’approvazione, nel 2017, del proprio Piano Energetico Ambientale Regionale, avrebbe dovuto indicare le ‘zone non idonee’ alla realizzazione di tali costruzioni. Purtroppo, non abbiamo avuto alcun riscontro né ci pare siano state disposte regolamentazioni in proposito”.

 Secondo Coldiretti Molise appare “quanto meno contraddittorio”, da parte delle Istituzioni,  “evidenziare come la Regione si stia muovendo prestando attenzione alle effettive necessità dei territori molisani, che stanno subendo pesantemente un fenomeno di spopolamento crescente, per poi accorgerci che le azioni che vengono messe in campo, da diversi soggetti, al di la di creare condizioni di controtendenza, favoriscono un declino sempre più marcato”.

Per questo, a livello politico, Spinelli e Ascolese evidenziano che da parte del Governo regionale, “è auspicabile un atteggiamento differente, teso a contrastare la perdita di territorio, che non significa solo diminuzione di terreno agricolo, già di per se elemento rilevante per quell’area, bensì riduzione di valore paesaggistico, culturale oltre che turistico,  situazioni, queste ultime che sono, dappertutto, riconosciute come un efficace ‘antidoto’ allo spopolamento”.

Coldiretti sottolinea inoltre che la crescita dell’eolico in Italia è stata certamente favorita attraverso una forte incentivazione, sotto forma di contributi pubblici, a scapito delle altre rinnovabili, sicuramente più conformi alle realtà territoriali del nostro Paese.

“La nostra non vuole essere una ‘guerra di religione’ – si legge ancora nella missiva – ma quello che desideriamo esprimere è la scarsa valutazione di impatto di siffatte torri eoliche che si innalzeranno a circa 200 metri dal suolo; il problema non sta nell’eolico Si o eolico No, ma nel fatto che l’eolico in certi contesti non può andar bene. C’è bisogno di una pianificazione che valuti la realtà, i veri fabbisogni energetici, le diverse fonti di approvvigionamento realizzabili e/o utilizzabili; in caso contrario, per assurdo, qualcuno potrebbe sostenere il nucleare… se le centrali venissero realizzate in maniera sicura!”

Per questo Coldiretti si pone una domanda: “Non sarà la corsa agli incentivi a determinare le scelte,  gli stessi fabbisogni delle comunità e quant’altro?”

Essendo poi Coldiretti da anni impegnata, attraverso l’‘Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare’, ad esaminare l’azione della malavita organizzata, che è fatta da ingenti investimenti che spaziano dall’alimentare all’ambiente, l’Organizzazione si concede una riflessione: Il settore ambientale, nella sua accezione  più ampia, fa estremamente gola alla criminalità, interessando tutto lo scenario delle energie rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico, alle biomasse, proprio per i rilevanti incentivi previsti.

“La partita, sostenuta dalla stessa Unione Europea, della NextGenerationEU, assolutamente necessaria per contrastare i cambiamenti climatici – concludono Spinelli e Ascolese – metterà in campo risorse finanziarie eccezionali che attireranno tutta una serie di soggetti probabilmente poco interessati alla salvaguardia dei territori. Da qui l’esigenza, da parte della Regione, di ‘programmare’ e ‘gestire’ le scelte, all’interno di una strategia che tenga presente ed in considerazione anche la visione futura del territorio di cui stiamo parlando”.

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