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Tagliati 11 pini rossi a Vasto Marina, Taglioli: “Si è persa ancora una volta l’occasione per avere un differente approccio”

“Ancora una volta si è persa l’occasione  per avere un approccio di altro tipo alla questione degli alberi e del verde pubblico in città”. Stefano Taglioli, ambientalista storico, commenta il taglio di 11 pini rossi (o norvegesi) nella pinetina di viale Dalmazia a Vasto Marina,  una specie che – come indicato nella relazione redatta dal forestale del Comune, Dottor Francesco Marsico – è vicina all’estinzione.

Si tratta di esemplari arborei  molto longevi che possono raggiungere fino ad una età massima di 500 anni. Il legno è ritenuto molto pregiato. Sono stati abbattuti perché, sempre a detta del professionista, “presentavano difetti biomeccanici tali da ridurre notevolmente il loro fattore di sicurezza naturale”. Il taglio degli 11 alberi va a sommarsi all’abbattimento eseguito nei giorni scorsi di altri 50 esemplari di pini che erano presenti in varie aree della città, tra cui la villa comunale e via Mario Molino.

Quando parla del solito approccio alla questione del verde a cosa si riferisce?

“Mi riferisco ad un approccio diverso da  quello conservativo  che, comunque, dovrebbe essere in ossequio al regolamento del verde approvato lo scorso mese di Ottobre dal consiglio comunale e vigente. E  quando dico “conservativo” intendo anche e soprattutto la trasformazione della pinetina in questione  in risorsa per la città; quindi, area attrezzata quale oasi verde nell’ambito di un tessuto urbano, quello di Vasto Marina, che necessita di questo per evidenti ragioni di vivibilità della comunità, di turismo e di contenimento degli inquinanti in un luogo particolarmente soggetto al passaggio di auto. Che poi, ci si faccia caso, è la ratio del regolamento del verde. Il taglio di alcuni pini è, invece, anche conseguenza dell’abbandono e del degrado della pinetina, praticamente un parcheggio per auto con (spesso) precarie condizioni igienico-sanitarie”.

Quindi con l’approvazione del regolamento del verde non è cambiato nulla?

Mi pare che l’approccio sia, purtroppo, quello solito che si esaurisce in consueti sopralluoghi, relazioni tecniche e, quasi sempre, tagli. Non entro nel merito della relazione tecnica del 23 dicembre 2020, ma è evidente che anche questa volta è assente ogni visione che vada al di là del problema contingente. Manca una visione politica di programmazione e, mi dispiace sottolinearlo, la cosa parrebbe non interessare più di tanto ai cittadini e a molte associazioni. Di questo passo è chiaro che gli alberi non saranno mai una risorsa, ma solo un problema che pure, quando ci sono le condizioni di pericolo, nessuno ovviamente nega. Tra l’altro nella relazione in questione la specie di pino in questione  (Pinus resinosa, detto anche pino rosso o norvegese, pur essendo originario del Nord America) è indicata come rara e pregevole per le nostre latitudini e, quindi, ancora di più meritevole di essere considerata per le finalità che prima ho scritto, e non solo in termini di pericolosità. Il problema delle specie alloctone, per varie ragioni, qui non si pone.

Non mi pare che il regolamento del verde (anche in questo caso…) trovi rispondenza in documenti, procedure e autorizzazioni dei delegati ad applicare il regolamento stesso, se mai essi siano stati individuati. In pratica come se il regolamento non esistesse!

Poiché, al contrario, il regolamento è stato approvato in apposita Commissione, e poi dal consiglio comunale di Vasto, porto il ragionamento alle sue inevitabili e logiche conseguenze, anche se la cosa può sembrare provocatoria: se gli atti della gestione del verde pubblico non rientrano nella cornice procedurale del regolamento (come pare a oggi di capire) essi non hanno ragione di esistere.  In definitiva, fattualità più che provocazione”.

Vuole lanciare un appello?

“Mi permetto di sollecitare Il Comitato cittadino per il verde, che tanti meriti ha avuto per l’approvazione del regolamento, a fare sue queste mie considerazioni. Altrimenti è perfettamente inutile essersi dotati di tale strumento, se esso, come sembra, non viene applicato. Le relazioni tecniche lette in questi mesi, sulle quali non entro nel dettaglio in quanto già esaminate da persone ben più competenti di me in materia, avrebbero potuto essere così scritte indipendentemente dal regolamento. Qualcuno mi spieghi allora cosa è cambiato con l’approvazione del regolamento del Verde. Lo spieghi soprattutto ai cittadini, almeno a quelli interessati a uno sviluppo responsabile di Vasto e della Marina, che pure ci sono”.

Anna Bontempo

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