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Concessioni balneari, il Comune fa ricorso

Una strategia difensiva comune che tuteli gli operatori balneari e gli investimenti fatti sul litorale. E’ la linea che sta portando avanti l’amministrazione comunale dopo la sentenza del Tar di Pescara che, accogliendo il ricorso di una società di Campobasso, la Pasi srl, si è pronunciato contro la proroga fino al 2033 delle concessioni demaniali, sul presupposto che le aree vanno assegnate con procedura di gara “per consentire il principio di concorrenza”.

Nel contenzioso si sono costituiti circa quaranta operatori turistici, fra balneatori e albergatori, oltre al Comune e alla Regione, anche se la società ricorrente ha manifestato “carenza di interesse” per le loro concessioni e concentrata la propria azione su tre aree omogenee, collocate al centro della riviera: Lido La Bussola, Lido del Sole e Lido Aurora. La sentenza del Tar di Pescara ha valore, quindi, solo su quelle. Ora si sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato.

“Stiamo interloquendo con l’avvocatura regionale e con i legali degli operatori per portare avanti una strategia difensiva comune che tuteli tutti”, fa sapere il sindaco Francesco Menna, “la procedura da noi adottata per il rinnovo delle concessioni è la stessa seguita da tantissimi altri comuni italiani, che potrebbe avere la giusta considerazione in un giudizio amministrativo di secondo grado. Stiamo valutando un ricorso al Consiglio di Stato”, annuncia il primo cittadino, “ma si rende estremamente necessario un provvedimento normativo chiaro  che disciplini l’intera materia e che tuteli chi ha fatto investimenti sul litorale”.

In effetti la confusione nel settore regna sovrana e gli stessi tribunali amministrativi stanno sfornando sentenze dal tenore diverso e contrapposto. E’ il caso del Tar di Lecce che ha accolto i ricorsi di un gruppo di concessionari balneari che si erano opposti alla decisione del comune di Lecce di non applicare l’estensione fino al 2033 e di introdurre al suo posto una proroga tecnica di tre anni.

Una sentenza opposta a quella del  Tar di Pescara che ha argomentato la sua posizione in 20 pagine, sostenendo esattamente il contrario: cioè che la proroga è illegittima e che le aree demaniali vanno messe a bando per consentire la libera concorrenza. Gli operatori auspicano una legge di riordino che faccia definitivamente chiarezza.

Il Comune di Vasto è una delle località italiane che hanno applicato l’estensione fino al 2033 delle concessioni demaniali marittime, disposta dalle legge nazionale. Il prolungamento dei titoli concessori, confermato con il decreto rilancio dell’ex  Governo Conte, è stato deciso dalla giunta comunale per garantire maggiore stabilità agli operatori del turismo balneare e per dare loro la possibilità di programmare investimenti infrastrutturali.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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