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Fabbrica esplosa, nuove denunce in Procura

Sulla Sabino Esplodenti di Casalbordino c’è un nuovo appello alla Procura. A sollecitare chiarezza e risposte sulle procedure di Valutazione di impatto ambientale (VIA) è il Forum H2O che chiede accertamenti sulla corretta applicazione della direttiva Seveso.

“Da fine dicembre ci sono state tre segnalazioni in Procura. Dall’analisi delle foto aeree fatte nel periodo 2000-2017 appaiono modifiche allo stabilimento mai assoggettate a V.I.A“, annota l’associazione.

Il Forum H2O chiede se il rapporto di sicurezza era aggiornato e approvato dal CTR regionale.

Ma non solo. “Il Piano di emergenza esterno esisteva ed era aggiornato?”, chiede l’associazione che per saperlo ha inviato alla Procura di Vasto “tre dettagliate segnalazioni riguardanti alcuni aspetti delle procedure autorizzative riguardanti la Sabino Esplodenti al momento del tragico incidente avvenuto il 22 dicembre”.

Gli esposti vertono sulle questioni attinenti lo stato di applicazione della Direttiva Seveso sulla prevenzione del rischio di incidenti rilevanti.

Tematiche queste che il Forum H2O ha già affrontato per i laboratori di fisica del Gran Sasso e lo stoccaggio Stogit di Cupello.

La Sabino Esplodenti è stata realizzata in epoca antecedente l’entrata in vigore della normativa sulla V.I.A. risalente al 1985.

“La normativa”, rimarca il Forum H2O “prevede però che in caso di modifiche all’impianto o di rinnovi di autorizzazione lo stesso debba essere assoggettato alla procedura nel suo complesso, valutando tutti gli impatti ambientali. Ebbene, dal confronto delle foto aeree del 2000, 2007 e 2017 sono emerse importanti modifiche allo stabilimento, che hanno comportato sia evidenti cambiamenti nelle strutture sia ampliamenti, mai assoggettati alla procedura di V.I.A.”, accusa Forum H2O.

Nel lungo dossier si parla di un edificio realizzato nel 2005 destinato ad uso agricolo per il quale nel 2012 è stata presentata una richiesta di sanatoria. Il Comitato VIA avrebbe dato parere favorevole richiedendo però alla ditta di attivare entro 90 giorni dal giudizio, un procedimento di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. esteso all’intero stabilimento.

“Pochi giorni fa”, si legge ancora nella nota “in considerazione del tragico evento, l’azienda ha chiesto una proroga di altri 180 giorni. Non si capisce però perchè. Esistevano forse eventuali altre problematiche di cui la Regione era a conoscenza? Sapeva la Regione delle modifiche realizzate negli anni?“, incalza e chiude il Forum H2O.

Paola Calvano

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