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Erbacce e tracce di auto, la pista ciclopedonale della Via Verde terra di nessuno

Vegetazione spontanea che ha ricoperto buona parte del percorso ed  evidenti segni di pneumatici che testimoniano il passaggio delle auto. Sono le condizioni in cui versa il tratto della pista ciclopedonale della Via Verde che da Vignola arriva fino a Vasto Marina ricalcando l’ex tracciato ferroviario.

Quella che ha tutti i numeri per essere una importante infrastruttura destinata a diventare il volano del turismo della Costa dei Trabocchi è, al momento,  un’opera incompleta con i lavori non ancora ultimati per ampi tratti, mentre le gallerie chiuse rappresentano un ostacolo per ciclisti e pedoni costretti a fare marcia indietro dopo poche centinaia di metri. Inevitabili le proteste non solo per lo stato di abbandono di quel tratto di pista, dove non viene neanche sfalciata l’erba, ma anche per la mancata manutenzione che in questa prima fase dovrebbe essere assicurata dalla ditta a cui la Provincia ha appaltato gli interventi.

“Di questo passo si corre il rischio che, nel momento in cui questa bellissima ed unica infrastruttura ciclopedonale sarà interamente completata ed ufficialmente aperta a ciclisti e pedoni, avremo tratti già degradati e quindi da ristrutturare”, commenta Antonio Spadaccini, presidente del Ciclo Club di Vasto, “andando poi ad analizzare lo stato reale dei lavori, devo purtroppo evidenziare che, mentre alcuni tratti più a nord saranno presto pronti, a sud dove si è sempre lavorato molto meno,  è tutto fermo e non sono stati fatti passi avanti rispetto ai mesi scorsi. Restano le criticità di sempre, quali la frana a Torino di Sangro, la pista quasi inesistente a Casalbordino, il tratto che interessa la riserva di Punta Aderci con un fondo adatto solo a mountain bike,  buche ed escrementi di cavalli, oltre a cinghiali, ruscelletti e piccole frane, mentre il tratto Vignola-Casarza è chiuso per gallerie. E’ quindi necessario  richiedere con forza ai responsabili della realizzazione di questa importante e stupenda infrastruttura cicloturistica di risolvere al più presto i problemi esistenti e di ultimare la pista ciclopedonale anche nel tratto Torino di Sangro – Vasto. Non possiamo accettare di ritrovarci, anche in questa occasione, tra gli ultimi ed i più sfortunati”, conclude Spadaccini non senza disappunto.

Nei giorni scorsi era stata la Cna Turismo Abruzzo a segnalare le tante criticità esistenti per il completamento della Via Verde, un’opera che una volta realizzata potrebbe essere una delle ciclovie più lunghe d’Europa.

L’associazione di categoria ha evidenziato che “su un tratto di 65 chilometri, ce ne sono ancora una trentina da completare, con tratti altamente critici. E’ evidente che questo segmento dell’offerta turistica abruzzese stenterà a decollare se non ci sarà ora un’accelerazione dei lavori da parte dei diversi soggetti appaltanti”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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