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Fino ad oggi sono solo 1970 le persone nate a San Salvo. Un giorno nessuno dirà: “Sande Salve é lu paijase andò so nnate”

Prima del diffondersi del contagio da coronavirus, guardando fuori dalla mia  finestra,  ho notato  alcuni bambini che si recavano a scuola. Mi sono chiesto:” Quanti  bimbi sono nati a San Salvo nel 2019? Qual  è  il numero delle persone nate a San Salvo e tutt’ora residenti?”.

Mi sono recato all’ufficio anagrafe ad informarmi. Ecco la risposta dell’impiegato:“Nell’anno 2019 non si sono verificate nascite all’interno del nostro Comune”;  i nati a San Salvo e residenti, sono 1970”.  Mi è venuto il mondo addosso. Da almeno mezzo secolo, i bambini nascono negli ospedali e non più in casa con l’assistenza  delle levatrici (mammène).

Per sapere qualcosa di più sono andato a spulciare le pagine del  sito “San Salvo antica”  Vi si legge:”I parti avvenivano nelle case, a volte in piena notte e spesso in condizioni ambientali, igieniche e climatiche disagiate.  Erano tempi davvero grami. Bisogna ricordare, per la cronaca, che vi era anche un’alta mortalità tra i neonati. Donna Emma era arrivata a San Salvo nel lontano inverno del 1912-1913.

La mamméne”, era una vera personalità del paese, degna di rispetto istituzionale. Quando Donna Emma, ormai anziana andò in pensione, arrivò a San Salvo il 1° gennaio 1962, la signora Nola Armida, levatrice condotta, originaria di Casalincontrada. (…) Quando l’I.N.S. abolì formalmente la figura dell’ostetrica condotta, il ruolo dell’antica “mammene” terminò, spostando di fatto le nascite dalle case agli ospedali. Le giovani mamme sansalvesi iniziarono a partorire sempre più numerose negli Ospedali di Vasto, Lanciano e Atessa.

Donna Emma e la signora Nola Armida,  le ultime due “mammene sansalvesi” che hanno prestato le loro mani alle nostre mamme, consentendo ad intere generazioni, come la mia, di nascere a San Salvo”.  Da molti anni le nascite avvengono negli ospedali,  dove l’assistenza infermieristica è curata ai massimi livelli; è giusto che sia così, ma nessuno potrà più dire “ Sande Salve è lu paijàse  andò so nnate” (San Salvo è il paese dove sono nato”.  Una canzone della band “I Nomadi” inizia con queste parole: “Grandi risa e filari di pioppi e all’orizzonte montagne maestose non si può dire che sia il paradiso,  ma è il paese dove sono nato” .

Michele Molino so

Cesare Pavese

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