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Residence in abbandono, il Tar boccia il Comune

Arriva lo stop del Tar alla seconda ordinanza del Comune sul residence Rossetti, il complesso edilizio di proprietà della Litos immobiliare, in totale stato di abbandono da anni. Il presidente della prima sezione, Paolo Tassoni ha con un proprio decreto accolto il ricorso presentato dalla società di Andrea Ledda e fissata al 22 aprile la camera di consiglio per la trattazione collegiale.

In quella occasione  il provvedimento potrà essere confermato, modificato o revocato. Si tratta quindi di uno stop momentaneo, consentito dal processo amministrativo,  che arriva a distanza di due settimane dall’ordinanza dell’11 marzo scorso con cui il sindaco Francesco Menna intimava alla Litos la messa in sicurezza del cantiere dando solo 15 giorni di tempo (dalla notifica dell’atto) per procedere alla chiusura della recinzione perimetrale in modo tale da impedire l’accesso, per la messa in sicurezza del fabbricato, per la pulizia dell’area, per una verifica tecnica circa la stabilità e sicurezza della gru a torre in disuso da tempo e, in caso di accertata instabilità, il suo smontaggio.

Un provvedimento che i legali  dell’impresa – gli avvocati Mario Di Iullo,  Giulio Cerceo e Stefano Corsi – non hanno esitato ad impugnare ritenendolo erroneo, illegittimo ed ingiusto. Secondo il collegio difensivo l’ordinanza sindacale si pone in contrasto con i decreti varati dal Governo per il contrasto e il contenimento del diffondersi del coronavirus.

Ottemperare all’ordinanza sindacale in questo periodo”, sostengono i legali nel ricorso, “equivarrebbe ad esporre inutilmente a rischio non solo la salute dei lavoratori chiamati ad effettuare gli interventi imposti, ma pure degli stessi cittadini. Senza contare l’impossibilità concreta di intervenire in un termine così stretto (cioè 15 giorni, ndc), visto il fermo imposto alle stragrande maggioranza delle attività commerciali”.

Il provvedimento firmato dal sindaco Menna viene censurato anche per mancanza di presupposti, trattandosi, secondo quanto sostenuto dai legali, di una ordinanza “contingibile ed urgente” che, in realtà fa riferimento a situazioni risalenti nel tempo. Nel ricorso viene anche evidenziato “il palese conflitto di interessi” essendo il Comune  creditore della Litos ed in quanto tale intervenuto nella procedura esecutiva sospesa per due anni dal Tribunale.

Nelle scorse settimane il Comune e la banca sono stati invitati dal custode giudiziario, avvocato Nicola Tariddi a depositare la somma di 150mila euro necessaria per la messa in sicurezza del cantiere.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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