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Raccolta differenziata al 70,9%, è record a Vasto

Sale la percentuale di raccolta differenziata che nel giro di un anno passa dal 62,5% al 70,9%, ma diminuisce il quantitativo dei rifiuti ritirati, indice della maggior presenza sul territorio di micro-discariche abusive. Fotografano un fenomeno che è da tempo all’attenzione dei cittadini e delle forze politiche i report della Pulchra, la società che gestisce il servizio per conto del comune e che alla fine del 2018, con la vendita delle quote pubbliche, è diventata privata.

Il dato più significativo, che salta subito agli occhi, è l’incremento della raccolta differenziata che nel 2019 ha raggiunto il 70,9% con un sensibile aumento rispetto al 2018 quando si era registrato un valore del 62,5% ancora inferiore ai limiti di legge (65%).

Cosa è cambiato nel giro di un anno di servizio? Quasi nulla, ad eccezione del fatto che la Pulchra è diventata privata. “Ci è difficile comprendere come la privatizzazione abbia potuto favorire un così consistente e veloce aumento della raccolta differenziata che già ad aprile 2019 ha raggiunto il 74%”, commenta Dina Carinci, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, “sono bastati pochi alla Pulchra privatizzata per raggiungere risultati mai conseguiti, e nemmeno avvicinati, dalla Pulchra pubblica. L’aumento della percentuale ha anche un risvolto paradossale”, aggiunge la consigliera pentastellata, “non coincide con un beneficio economico per i vastesi per i vastesi perché il contratto prevede che, inspiegabilmente, al raggiungimento del 70% di raccolta differenziata, tutti i ricavi derivanti dai consorzi di filiera Conai, valutabili in almeno 210.000 euro, siano assegnati alla Pulchra. Quindi 210.000 euro di materiali differenziati che appartenevano ai cittadini ora prendono il volo per confluire nelle casse della società”.

Ma c’è un altro dato: il quantitativo globale dei rifiuti raccolti a Vasto nel 2019 è stato pari a 18mila tonnellate, in leggera diminuzione rispetto alle 18.320 tonnellate dell’anno prima.

“In città la produzione media di rifiuti, considerando una popolazione di 41.500 abitanti, è di 433 kg all’anno per abitanti”, annota Dina Carinci, “valore inferiore sia alla media del sud (442 kg per abitante ndc), sia ai valori di città vicine come Lanciano, San Salvo e Ortona, tutti prossimi, se non superiori ai 500 kg l’anno per abitante. Tutto ciò, nonostante l’afflusso turistico in estate che comporta una produzione di rifiuti di almeno 2500 tonnellate l’anno. Questi dati sono sintomatici di una situazione di mancata raccolta o di dispersione di di rifiuti”.

Insomma, più discariche abusive.

Anna Bontempo (Il Centro)

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