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Prostituzione nei centri di massaggi, l’inchiesta tocca anche l’Abruzzo

Erano una cinquantina, secondo la polizia, le ragazze tra i 20 e i 30 anni che lavoravano e si prostituivano, senza costrizioni, in nove centri massaggi in cinque regioni (Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Puglia e Lombardia), per la coppia arrestata per favoreggiamento e induzione alla prostituzione dalla Squadra mobile di Ancona nell’operazione “Vishudda”, dal nome del centro di massaggi tantrici sequestrato nel capoluogo marchigiano.

La polizia ne ha identificate 15 ma sono in corso indagini per risalire anche alle altre. Un video girato da telecamere piazzate dalla polizia, documenta l’attività sessuale nel centro anconetano: si vedono un cliente nudo, il materasso a terra usato per farlo sdraiare e la ragazza. Il massaggio durava circa un’ora e il cliente pagava in anticipo 100 euro di cui 40 andavano alla ragazza e 60 ai presunti gestori.

L’attività avrebbe fruttato ai coniugi circa 30mila euro al mese. Tra i clienti c’erano anche donne per il cui massaggio con happy end avrebbe provveduto il gestore.

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