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Cupello e Monteodorisio, parte il controllo dell’aria

Le amministrazioni comunali di Cupello e Monteodorisio annunciano l’acquisto di una colonnina mobile per monitorare la qualità dell’aria, mentre il Comitato per la difesa del comprensorio vastese invita a “trovare soluzioni concrete per uscire dall’emergenza”.

Il polo impiantistico del Civeta, con la terza vasca ancora sotto sequestro da parte della autorità giudiziaria, continua ad essere al centro del dibattito, soprattutto alla luce della puzza proveniente da Valle Cena e dei disturbi lamentati dai cittadini quali lacrimazione, bruciore agli occhi e secchezza alla gola. Dopo aver incontrato il direttore dell’Arta, Francesco Chiavaroli, Graziana Di Florio e Catia Di Fabio, sindache di Cupello e Monteodorisio, annunciano l’acquisto di una centralina. 

“Abbiamo chiesto ed ottenuto la massima trasparenza sulla situazione dell’aria che monitoreremo in maniera costante insieme ai tecnici preposti”, dicono Graziana Di Florio e Catia Di Fabio,  “dopo il colloquio con il direttore generale dell’Arta abbiamo ritenuto, in via precauzionale, di procedere agli adempimenti per la installazione di una colonnina mobile per il monitoraggio dell’aria. Il nostro comune obiettivo, come sindaci neoeletti, è quello di mettere in essere ogni provvedimento utile per salvaguardare e proteggere ciò che ci sta maggiormente a cuore: la salute dei nostri cittadini. Provvederemo quindi alla installazione della colonnina mobile, che rappresenta un costo che affronteremo insieme, nella speranza che i rappresentanti del territorio nelle sedi istituzionali , oltre a segnalarci i problemi di cui siamo perfettamente coscienti, ci aiutino anche a reperire fondi e risorse per la tutela del benessere comune”, concludono le due sindache. Nel frattempo il Comitato è tornato alla carica sulla situazione d’emergenza che vive il Civeta. 

La terza vasca è stata sequestrata a marzo, a fine ottobre saranno passati 7 mesi. Riteniamo inaccettabile che in questo lungo lasso di tempo si sia rimasti in totale emergenza, rincorrendo soluzioni tampone”, attaccano i referenti del sodalizio, “sarebbe doveroso, da parte degli enti preposti, trovare una soluzione concreta e duratura che permetta di conferire – con l’obiettivo ovviamente che non paghino i cittadini colpe altrui – in maniera stabile i rifiuti”. Il Comitato tira anche in ballo il “custode giudiziario” nominato dalla Procura, cioè il vice sindaco Fernando Travaglini. 

“Le criticità emerse, i vari incendi che si sono succeduti, la frana che sta interessando terreni privati pongono interrogativi ben precisi e chiedono chiarezza e massima informazione della popolazione”, incalza il Comitato che ha chiesto un incontro ai vari enti ed istituzioni.   

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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