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Il rientro nelle fabbriche tra mille incognite

Le ferie sono alle spalle, in ritorno in fabbrica per l’ottavo anno consecutivo porta sulle industrie del Vastese nuvoloni neri. Ad agosto a Piana Sant’Angelo hanno chiuso la camiceria Rossi, la Planet service e la Sam, (entrambe lavoravano per Denso), per un totale di 71 lavoratori. In attesa di soluzioni i 31 lavoratori della Cbi di Gissi. Non è sereno neanche il clima alla Nsg Pilkington. I dipendenti del colosso internazionale del vetro sono tornati al lavoro con una grossa incognita: il futuro di 55 lavoratori.

La crisi di governo ha mandato in crisi le certezze di centinaia di lavoratori del Vastese che temono di perdere il lavoro nelle aree industriali di Punta Penna, Piana Sant’Angelo e Val Sinello. I rappresentanti sindacali non sono certo tranquilli. La crisi politica ha rimesso in discussioni i progetti in itinere sulla Pilkington e le altre vertenze aperte.

“L’unica certezza in casa Pilkington al momento sono i 55 esuberi, ma il tempo stringe”, dice Arnaldo Schioppa, segretario provinciale della Uil. “Il 24 settembre è vicino e da quella data potrebbero partire i licenziamenti”.

All’inizio del mese la Regione era fiduciosa che potesse essere accolto e avallato anche dal ministero dello Sviluppo economico il piano di risanamento. “Il sostegno da parte del Mise è indispensabile», ha ricordato Franco Zerra, segretario provinciale della Cisl. La Regione ha dato la propria disponibilità a intervenire, ma l’intervento regionale è condizionato dal proseguimento del piano quinquennale degli investimenti 2018-2023 e alla prosecuzione del piano di ristrutturazione sottoscritto dalle parti a suo tempo. Tutti attendono con ansia di vedere che cosa accadrà a Roma martedi.

C’è preoccupazione“, dice Domenico Ranieri dei Cobas. “Tutto è da definire. Oggi dovremo incontrare la direzione del personale. La speranza è che martedi arrivino da Roma buone notizie”. In queste ore il Vastese può solo sperare.

«La Nsg Pilkington», ricordano Cgil, Cisl, Uil e Cobas, «è importantissima e non solo in termini occupazionali diretti, ma anche indiretti».

Oltre ai due stabilimenti satellite Primo e Bravo, c’è una miriade di piccole e medie aziende che lavorano per il più grande centro produttivo di vetri per auto del mondo. Pilkington garantisce l’occupazione di oltre 1.700 dipendenti, che salgono a 2.300 considerando le società controllate. I sindacati avevano in programma un nuovo incontro a Roma ad inizio settembre. In attesa di schiarite dalla capitale i rappresentanti sindacali , mai come in questo periodo uniti e compatti, hanno più volte ribadito che il Vastese non può permettersi di perdere nemmeno un posto di lavoro. Il territorio ha bisogno dell’attenzione del governo nazionale. Ma il governo in questo momento non c’è.

Paola Calvano (Il Centro)

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