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Il concerto di Jovanotti verso l’annullamento, ecco tutte le carte finite sotto accusa

“L’area è libera da impedimenti e strutture che possano limitarne la fruibilità e la sicurezza per il giorno dell’evento”. E’ il 30 novembre del 2018 quando il Sindaco di Vasto, Francesco Menna, scrive una lettera agli organizzatori del concerto di Jovanotti, dando il via libera alla manifestazione prevista per il 17 agosto. Sono cominciate da qui – quasi otto mesi fa – le valutazioni del Comune sull’appuntamento più atteso dell’estate con la partecipazione di circa 40mila persone. Valutazioni che, la scorsa settimana, sono state bocciate su tutta la linea dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Al contrario di quanto sostenuto  dal primo cittadino e dagli uffici comunali, il tavolo presieduto dal prefetto Giacomo Barbato ha infatti evidenziato una lunga serie di gravi criticità sotto il profilo della sicurezza. Inadeguatezze tali da non consentire lo svolgimento dell’evento che, a questo punto, rischia seriamente di essere annullato. I carabinieri hanno già acquisito in municipio documenti e pareri autorizzativi: significa che anche la procura si sta muovendo.

Otto mesi di atti sono utili per ricostruire nel dettaglio i retroscena della vicenda. Tutto inizia alla fine dello scorso anno: il sindaco accoglie la richiesta della società Trident Agency per l’organizzazione di una tappa del Jova Beach Party 2019 sul lungomare Duca degli Abruzzi. Il 15 febbraio la giunta guidata da Menna costituisce un “apposito tavolo tecnico avente la funzione gestionale dell’evento”. Il 4 marzo il prefetto riceve il sindaco di Vasto, che preannuncia l’elaborazione e la successiva trasmissione del piano di sicurezza di competenza del Comune in tema di “safety security”.

In questa occasione, è ricostruita nei verbali della prefettura, Barbato sottolinea  che “l’aspetto della sicurezza è prevalente su qualunque altro, anche commerciale” e offre “disponibilità e supporto per il buon esito dell’iter previsto”.

Arriviamo così al 24 maggio: è sempre la giunta a dare mandato ai “singoli uffici comunali di porre in essere gli atti amministrativi necessari e conseguenti a garantire lo svolgimento dell’evento”. Nell’atto comunale viene sottolineato: “L’agenzia organizzatrice ha trasmesso la necessaria documentazione tecnica, ossia il piano di sicurezza, la planimetria dell’intera zona riportante le vie di esodo, le citazioni relative tecniche (preliminare e qualificata) e la relazione fotometrica. Non solo: la giunta rimarca che la documentazione “è stata attentamente vagliata dagli uffici comunali”.

Un mese dopo si svolge la riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico in cui viene data la notizia della ricezione del piano di sicurezza da parte del Comune. In questa occasione, si legge sui verbali della prefettura, “emergono, seppure a un’analisi più approfondita, inadeguatezze assai rilevanti.

L’11 luglio la vicenda è esaminata nel dettaglio in questura è viene fuori come “nessun miglioramento sia stato apportato al piano”.

Così il prefetto, nell’ultima riunione del 16 luglio, afferma a chiare lettere:

“A fronte di un annuncio effettuato con buon anticipo, non si è avuta una conseguente, adeguata iniziativa progettuale”.

Dal sopralluogo dei carabinieri, guidati dal colonnello Florimondo Forleo, emerge che il progetto è “da considerarsi futuristico in quanto non corrisponde allo stato dei luoghi”.

La zona prescelta per l’evento non è indicata “come area eventi nel piano regolatore comunale anche perché completamente inserita in pieno centro abitato, circostanza che, indipendentemente dalle vie di fuga, renderebbe comunque estremamente difficoltoso l’eventuale improvviso deflusso delle persone”. Così come “appare di criticità insuperabile” l’ipotesi di chiudere la statale 16, “da adibire a parcheggio”. In altre parole: “Si è proceduto alla vendita dei biglietti dando quindi certezza di une vento senza aver curat tutti gli aspetti di sicurezza”. Fatto sta che, nello stesso giorno del parere negativo espresso dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Comune di Vasto firma l’autorizzazione temporanea per l’evento. Ma l’ipotesi dall’annullamento è sempre più concreta.

Gianluca Lettieri (Il Centro)

 

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