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Vasto, resti di lanterne disseminati tra le dune

Decine e decine di resti di lanterne, con le loro strutture in alluminio e bambù, disseminati lungo la battigia, sulle dune e tra la vegetazione che costeggia la pista ciclabile. E’ lo spettacolo che si è presentato ieri mattina ai bagnanti dopo la “Notte dei desideri”, la manifestazione organizzata e promossa dal Comune e dal Consorzio Vivere Vasto Marina che consiste nel lancio dal pontile di centinaia di lanterne. Un evento che alcune associazioni – le stesse che alla vigilia ne avevano chiesto l’annullamento – non esitano a definire “insostenibile ed inaccettabile da un punto di vista ecologico ed ambientale”.

Arci, Guardie ecologiche ambientali (Geav)e Gruppo Fratino di Vasto chiedono all’amministrazione comunale di non consentire più l’organizzazione di questi eventi, tantomeno di patrocinarli, visto che parrebbero prefigurare anche un reato ambientale.

“E’ bastato fare un giro sulla spiaggia di Vasto Marina, sulle dune della zona Sic (sito di interesse comunitario), luogo in cui, come tutti sanno, si riproducono varie specie animali il cui più rappresentativo è il fratino, nonché specie vegetali di notevole importanza naturale, ma anche all’interno della pineta e lungo le vegetazione che costeggia la pista ciclabile, per trovare decine e decine di resti di lanterne lanciate in aria domenica sera, con le loro strutture in alluminio e bambu”, sostengono le associazioni, “molte di queste lanterne, com’è facile immaginare, sono finite in acqua. I loro residui,  possono ferire o uccidere,  anche attraverso l’ingestione, animali marini. Tra questi le tartarughe marine, Caretta caretta, che spesso vengono rinvenute spiaggiate senza vita lungo la costa vastese. Non solo gli animali sono a rischio, poiché, insabbiandosi, slegandosi dal supporto o spezzandosi, gli acuminati fili di alluminio possono intralciare e ferire anche i bagnanti. Ciò che ci preme sottolineare”, incalzano i sodalizi, “è la totale distanza dell’amministrazione comunale rispetto alla questione della tutela ambientale e  dell’educazione alla stessa. Com’è possibile, per il Comune, promuovere un’educazione alla gestione consapevole dei rifiuti, se poi si organizzano eventi di questo genere? Com’è possibile combattere contro la piaga dell’abbandono dei rifiuti se se ne rende egli stesso corresponsabile? Diventa ipocrita promuovere le bellezze del territorio, le varie spiagge e le varie calette di notevole interesse ecologico, se poi si organizzano eventi ambientalmente insostenibili”.

Non è escluso che le associazioni, le quali alla vigilia della manifestazione avevano messo in guardia anche sul rischio di incendi,  presentino un esposto in Procura.

Anna Bontempo (Il Centro)

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