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Furti a Montevecchio e a Sant’Antonio abate

 I ladri tornano a colpire, ma questa volta scelgono l’ora della colazione. Attendono che i padroni di casa escano per andare al lavoro, entrano e buttano tutto all’aria per trovare soldi e oro. Distruggono letteralmente le case. Una misteriosa banda ha preso di mira da qualche giorno la collina di Montevecchio. Un altro raid è stato segnalato in contrada Sant’Antonio Abate. La settimana scorsa c’erano stati altri furti alla Marina.

A fine maggio si è registrata una nuova impennata. In due giorni sono stati visitati quattro appartamenti. Le modalità dei raid raccontano che dietro i furti ci sono persone che hanno studiato luoghi e abitudini delle vittime. I furti sono stati messi a segno al mattino. In un caso le vittime avevano deciso di pranzare fuori.

“Se fossimo rientrati avremmo potuto trovare i ladri a casa”, commenta su facebook G.M., profondamente scossa per l’accaduto. Anche l’appartamento della cognata S.G ha subito analoga sorte. La gang deve avere osservato le abitudini delle vittime, annotando gli orari di lavoro. C’è anche chi si finge operaio per sostare a lungo davanti i condomini e “studiare” le vittime.

La raffica di furti ha scosso ancora una volta la città. In un periodo di grave crisi economica, per una famiglia subire un furto è traumatizzante e penalizzante. La frenetica attività dei ladri non si placa. Sono entrati negli appartamenti forzando porte o finestre. Entrati nelle stanze hanno gettato tutto all’aria : sollevato i materassi e svuotato i cassetti.

La paura dei cittadini cresce insieme alla rabbia. In molti si stanno organizzando per far fronte ai continui attacchi.

“In città c’è un disperato bisogno di sicurezza”, commenta il consigliere Davide D’Alessandro. “Negarlo è inutile e dannoso», insiste il consigliere comunale.

D’accordo con lui è Alessandra Cappa. “Torno a ripetere che sarebbe il caso di aumentare le pattuglie, come avviene in estate e usando lo stesso schema”, dice la Cappa. Il segretario cittadino di Fratelli d’Italia chiede di inserire anche le zone periferiche nella mappa dei luoghi da sorvegliare con le telecamere. ” Va rifatta una mappatura della città e le forze dell’ordine dovrebbero dividersi le aree da controllare”, dice Marisi.

Inoltre i quartieri periferici e residenziali dovrebbero essere protetti con la videosorveglianza. Montevecchio , come Sant’Antonio Abate e il Villaggio Siv dove purtroppo da tempo i residenti denunciano presenze inquietanti al calar del sole e fenomeni di spaccio“.

Paola Calvano (Il Centro)

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