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Botte tra detenuti, al via l’udienza

Hanno deciso di fare la pace e ieri mattina in tribunale hanno rimesso entrambi le querele che si erano scambiati. Non è bastato a far cancellare la vicenda giudiziaria. Il giudice ha deciso di ascoltare la testimonianza dell’agente della polizia penitenziaria che era accorso a separarli. Per questo l’udienza a carico di G.P.di Vasto 57 anni e B.C.M. 34 anni tunisino, è stata aggiornata al prossimo 13 settembre. La testimonianza dell’agente sarà fondamentale per stabilire se la violenta baruffa fra i due in carcere può essere archiviata o meno. Il 28 marzo 2017 i due al culmine di una discussione avvenuta nel carcere di Torre Sinello se le sono date di santa ragione finendo entrambi al pronto soccorso del San Pio. Solo l’intervento della polizia penitenziaria ha evitato il peggio. Il pubblico ministero Gabriella De Lucia (in foto) ha chiesto per entrambi il rinvio a giudizio per lesioni personali con l’aggravante di aver utilizzato oggetti atti ad offendere e dei quali è vietato dalla legge l’utilizzo. In particolare G.P. prese una caffettiera di metallo e la nascose in una calza costruendo così una rudimentale mazza ferrata flessibile per colpire l’avversario. B.C.M. afferrò uno sgabello di legno lo scaraventò sul viso di G.P. Entrambi finirono al pronto soccorso del San Pio. Il pestaggio reciproco dei due detenuti difesi ieri dagli avvocati Raffaele Giacomucci e Arnando Tascione, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

Paola Calvano (il centro)

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