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Monsignor Bruno Forte alla festa di San Marco Evangelista

5 aprile: festa di S. Marco Evangelista. Il parroco dell’omonima parrocchia vastese, don Nicola Fioriti, ha organizzato, assieme ai collaboratori della Comunità una giornata ricca innanzitutto di eventi spirituali. A cominciare dal conferimento delle cresime a 29 persone: 13 giovani e 16 adulti, durante la S. Messa delle ore 11.00.

La solenne celebrazione è stato presieduto dall’Arcivescovo Bruno Forte, che all’omelia si è richiamato alla figura di San Marco, eletto da Dio ad essere il portavoce dello Spirito Santo, scrivendo la vita e la dottrina di N. S. Gesù Cristo nel Vangelo che porta il suo nome. Dopo la sua conversione non si staccò più da S. Pietro, il Principe degli Apostoli, da cui era amato qual tenero figliuolo. Ordinato vescovo, fu mandato dallo stesso S. Pietro in Egitto a predicare il santo Vangelo. E lì confermò la sua predicazione con l’esempio d’una vita santa e penitente e con innumerevoli prodigi.

Il Vescovo ha esortato i fedeli, ed in particolare i cresimandi, a mettere in pratica le esortazioni dell’apostolo Pietro (ascoltate nella prima lettura): quella di rivestirsi di umiltà gli uni verso gli altri “perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili”; quella di essere sobri e di vegliare; quella di resistere saldi nella fede.

Un’altra S. Messa è stata celebrata alle ore 19.00. A presiederla, presenti anche il sindaco Francesco Menna e il vice Giuseppe Forte, è stato il parroco emerito don Gianni Carozza, che ha concelebrato con don Gino Smargiassi, don Mario Di Matteo e don Federico, un giovane sacerdote amico di don Nicola.  Don Gianni, all’omelia si è soffermato sul testo del Vangelo di Marco, dove Gesù manda i suoi discepoli, nonostante i loro difetti e le loro debolezze, in tutto il mondo a proclamare la Parola di Dio.

“La squadra di Gesù si è sciolta – ha detto in particolare don Gianni – e lui invece di cambiare mestiere o di tentare con un’altra squadra, come avviene nel mondo del calcio, li tratta come se fossero perfettamente allenati e li manda nel mondo a predicare il vangelo”.

“Quegli undici – ha proseguito don Gianni – non sono rimasti bloccati dalla loro debolezza, non si sono fermati a guardare Gesù che saliva al cielo. Avevano la certezza che non sarebbero rimasti soli, che avrebbero incontrato tanti pericoli, ma che ce l’avrebbero fatta, perché Gesù era con loro”.

“Anche noi – ha concluso il celebrante – non sentiamoci mai soli, perché Gesù è con noi. E con lui non dobbiamo avere paura di nulla”.

Al termine del sacro rito si è snodata per le vie del quartiere la processione con la statua del Santo.

La festa patronale ha avuto anche momenti di svago e di sano divertimento: l’animazione dei bambini con giochi gonfiabili, il torneo di calcetto, la ronda della Banda musicale del complesso Bandistico “Città di Archi”, il grandioso incendio e ballo della pupa della ditta “Pyrofantasy” di Vasto e, infine, alle ore 20.30, l’apertura degli stand musicali, delle musiche dal vivo con Raffa Jair, del Karoke e dei balli di gruppo, che si sono protratti sino a tarda ora.

LUIGI MEDEA

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