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Il ritorno di Bob e Sharon,”I nostri avi erano qui”

La salvezza dei piccoli comuni dell’entroterra potrebbe arrivare dall’estero. Se le nuove generazioni lasciano i paesini e si trasferiscono sulla costa, altri giovani arrivano dall’Inghilterra. Sono sempre di più gli inglesi e i belgi che dopo un soggiorno nel Vastese, hanno deciso di acquistare una casa nell’Alto Vastese. Gli inglesi preferiscono i piccoli borghi alle città. Le agenzie immobiliari lo confermano. Molti inglesi cercano ruderi da ristrutturare nella vallata del Trigno. Quaranta le case vendute a Palmoli, altre a Tufillo, Roccaspinalveti, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna.

In questi giorni anche a Celenza è arrivata una coppia di stranieri. In questo caso si tratta di un ritorno alle origini. Sharon e Bob, una coppia di americani in pensione, ha acquistato una casa a Celenza sul Trigno perchè da quel paese tanti anni fa parti una nonna di Sharon.

L’interesse degli inglesi per Palmoli è un fenomeno cominciato qualche anno fa”, spiega il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli. “Ultimamente sta prendendo piede. Di recente sono arrivati anche acquirenti dal Belgio. Ci sono pensionati che hanno lavorato a Londra e ora vengono a godersi la pensione qui. Ci sono però anche giovani. Uno di loro ha avviato un’attività artigianale e ristruttura case per i connazionali del territorio e si spinge fino a Casalbordino. Un piccolo inglese è stato anche iscritto alla materna”.

Nuova linfa dunque per Palmoli. “Agli inglesi piace molto la campagna e molti di loro sostengono che il paesaggio Vastese è simile alla Toscana con il vantaggio che i costi sono più accessibili”.

E se nel dopoguerra in tanti erano andati via per necessità e per cercare un lavoro, ora i loro nipoti tornano alle origini. E’ il caso di una coppia di americani, Sharon e Bob. Raggiunta la pensione, hanno acquistato una casa a Celenza sul Trigno per trascorrervi le vacanze. “La signora”, ha scritto l’ex sindaco Rodrigo Cieri sul blog Un campanile per Celenza “è originaria di Celenza. I suoi nonni, Anna Maria Cieri e Domenico Rossi, entrambi celenzani, partirono giovanissimi per gli Stati Uniti subito dopo la prima guerra mondiale. Erano tempi della grande emigrazione, quando la miseria in patria, la mancanza di lavoro, la speranza di fare altrove fortuna, spingeva all’avventura verso l’ignoto”.

I nonni di Sharon trasmisero a figli e nipoti l’amore per l’Italia. “Anche il dialetto“, rimarca Rodrigo Cieri. “Sharon, è tornata nel paese delle sue origini, se ne è innamorata, anzi si è innamorata dell’Abruzzo e dell’Italia, ed ha deciso di concretare il suo atto d’amore, comprando proprio la casa della zia, riallacciando con il paese dei nonni quel legame che sembrava spezzato un secolo fa“.

Paola Calvano (Il Centro)

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