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False residenze a San Salvo, in 150 sotto accusa

Proseguono senza sosta le verifiche disposte dall’amministrazione comunale di San Salvo per individuare false residenze. Negli ultimi mesi sono state scoperti altri 19 “furbetti “.Uniti ai 130 individuati nei primi nove mesi del 2018 fanno salire le false residenze alla Marina a 149. Si tratta di persone che avevano dichiarato di risiedere in paese prima del 2014.

I controlli voluti dal sindaco Tiziana Magnacca, hanno messo a nudo una infinità di irregolarità. Le situazioni anomale sono state segnalate agli uffici Anagrafe e Tributi. Saranno cancellati dall’elenco di residenti.Cittadini che dichiarano di risiedere a San Salvo marina ma in realtà sono stati visti sulla riviera in poche occasioni. Il lavoro dell’amministrazione comunale mirato anche a conoscere meglio la città e chi la abita, evitando che soprattutto la riviera possa diventare la base o il punto d’appoggio di malavitosi, va avanti ormai da due anni. Contestualmente ai controlli del Comune ci sono state verifiche della guardia di finanza, ma al momento non si conosce il risultato ottenuto dalle fiamme gialle.

I nomi dei falsi residenti comunicati all’amministrazione comunale dalla polizia locale saranno cancellati dall’anagrafe. Inoltre verrà modificata la tassazione. Le false residenze sono quasi sempre un escamotage “anti Imu”, ma anche per truffare l’Inps o ottenere indebiti vantaggi. Il ventaglio di espedienti è piuttosto ricco. Le persone irregolari sono state visitate per ben tre volte, e per tre volte non erano a casa. Dopo un quarto controllo e l’acquisizione delle testimonianze dei vicini è arrivata la segnalazione al Comune L’amministrazione proseguirà anche nel 2019 la guerra ad ogni forma di illegalità. I controlli verranno ripetuti periodicamente. Tante le irregolarità e gli abusi emersi nel corso del 2018 dagli accertamenti e che potrebbero portare a risvolti penali. Da anni anche la magistratura di Vasto combatte contro le false residenze in tutto il Vastese .

Nel 2014 la Procura scoprì una maxi truffa ai danni dell’Inps che portò alla denuncia di 45 persone che, residenti nei paesi dell’America Latina (Brasile, Argentina e Repubblica Dominicana), al compimento del 65° anno di età, rientravano in Italia il tempo necessario per stabilire la residenza nel Vastese. Tale requisito, come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, viene conseguito quando un soggetto rimane iscritto presso l’anagrafe comunale per un periodo superiore a 183 giorni. Nel periodo di permanenza nello Stato italiano i soggetti indagati richiedevano all’Inps competente per territorio la prevista pensione minima, aprendo contemporaneamente un conto corrente.

Paola Calvano (il centro)

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