Operazione Evelin. Elfin Tafili lascia il carcere. Il Tribunale del Riesame ha accolto l’appello dei difensori e la contestazione della mancanza di attualità nei reati contestati dalla Dda. “Attendiamo“, ha detto l’avvocato Marisa Berarducci che assiste l’uomo insieme all’ avvocato Marco Sciascio di Bologna “di leggere le motivazioni della sentenza dei giudici del Riesame. Siamo tuttavia soddisfatti. L’accoglimento delle nostre contestazioni ha creato una crepa nel castello accusatorio. Da subito abbiamo contestato l’associazione a delinquere e ribadito l’assenza di azioni illegali recenti”, sottolinea l’avvocato Berarducci.
Fra le tante accusa fatte a Elfin Tafili ci sarebbe stato anche il possesso di armi, ma la difesa ha sottolineato che non furono mai trovate. “In ogni caso”, ha aggiunto l’avvocato Antonello Cerella, “Tafili per i fatti contestati ha già subito un processo e ha scontato un anno e sette mesi. Non c’è nulla di recente. Il quadro indiziario vacilla”.
Per il momento Elvin Tafili è l’unico ad aver lasciato il carcere. Le motivazioni della sentenza sono attese fra 45 giorni. Per tutti gli altri restano i provvedimenti disposto dopo il blitz del 30 novembre fatto dalla Distrettuale antimafia ad una gang di 20 albanesi, a detta dei difensori, avvennero mentre alcuni dei presunti associati erano addirittura lontani da San Salvo.
Gli investigatori hanno realizzato un lungo dossier Secondo l’accusa il gruppo aveva formato negli anni un’associazione piramidale e al vertice della presunta organizzazione ci sarebbero stati, Clirim Tafili (parente di Elfin Tafili) e Denis Bimi.
Cerella e la Berarducci stanno cercando di ottenere prima di Natale anche la scarcerazione di Bimi e così pure l’avvocato di Clirim Tafili, Giovanni Di Santo. Tafili è stato coinvolto solo da alcune telefonate intercettate. “E’ assurdo che stiano in carcere per fatti avvenuti molto tempo fa”, insistono i difensori.Certo è che la vicenda è delicata e complessa ed ha richiesto indagini anche oltre confine.
Paola Calvano (Il Centro)
