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Affitti dei negozi alti anche nel centro spopolato

Vanno  da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 2.000 euro, ma ci sono anche casi in cui il prezzo supera abbondantemente le 3mila euro al mese. Gli affitti troppo alti dei locali commerciali sono, insieme alla pressione fiscale,  una delle cause che  provocano lo spopolamento e la desertificazione del centro storico. E’ un circolo vizioso:  i negozi chiudono, gli uffici si trasferiscono in altre zone e i residenti preferiscono trovare casa altrove perché vengono a mancare i servizi essenziali. Emblematico quello che sta succedendo al centro di Vasto, ed in particolare sotto i portici di corso Italia,  dove diversi negozi hanno chiuso i battenti per trasferire le attività in altre zone della città dove gli affitti sono più abbordabili.

Molti commercianti hanno preferito chiudere e riaprire l’attività altrove”, conferma Riccardo Alinovi, responsabile locale di Confedilizia, “ed è abbastanza comprensibile se si pensa che per un locale commerciale di 80 metri quadri nel centro storico di Vasto si paga un canone di locazione da un minimo di 1.500 euro al mese ad un massimo di 2mila euro. Gli affitti troppo alti e l’assenza di servizi inducono i commercianti a trasferirsi in altre zone della città come via Conti Ricci, viale Giulio Cesare, via Marco Polo e via Alessandrini dove ci sono più servizi e dove i prezzi degli affitti sono decisamente più bassi”.

Una boccata di ossigeno potrebbe arrivare dalla cedolare secca sulle locazioni commerciali  che abbasserebbe la pressione fiscale.

“Darebbe l’opportunità ai proprietari dei locali di pagare meno tasse e di ridurre, di conseguenza, gli affitti”, sottolinea Alinovi, “il fenomeno degli immobili sfitti si concentra soprattutto nei centri storici dove ci sono prezzi esorbitanti che fungono anche da meccanismo deflattivo del ricorso alla locazione. La cedolare secca porterebbe alla mitigazione fiscale e quindi a prezzi più accessibili per chi vuole aprire un’attività. Ma anche l’amministrazione comunale deve fare la sua parte con una politica di sgravi fiscali”, incalza il responsabile di Confedilizia, “l’ultimo provvedimento che andava in questa direzione venne varato quindici anni fa dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Filippo Pietrocola che concesse l’abbattimento del 50% degli interessi passivi per gli immobili del centro storico”.

Per Marco Corvino, presidente del “Consorzio Vasto in Centro”, è necessario riportare i servizi nel vecchio borgo, spogliato anche di quegli uffici che contribuirebbero   a far tornare i cittadini nella parte vecchia della città. “Il vero rilancio potrebbe arrivare con l’apertura dell’Agenzia delle Entrate nell’ex edificio scolastico di via Naumachia”, dice il commerciante,  secondo il quale gli affitti, negli ultimi anni,  si sono comunque abbassati.

Anna Bontempo (Il Centro)

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1 Comment

  1. IlCittadinoDelCentro

    Ma sì, ma chi se ne importa. Saranno almeno 20 anni che il Centro storico si è ingrigito. Ma non importa, noi CentroCittadini lo vogliamo così, andatevene altrove a fare “caciara” di sera e di notte. Noi qui vogliamo dormire e non vogliamo rotture di ….

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