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Tangenti al cimitero, esilio-bis per i due indagati

Revoca degli arresti domiciliari ma nuovo “esilio”, per Antonio Recinelli e Luisito Lategano i due ex dipendenti comunali finiti ai domiciliari per la seconda volta per essere tornati al cimitero non appena ottenuta la libertà. Il tribunale del Riesame al quale si sono appellati gli avvocati Antonello Cerella, Alessandro Orlando e Massimiliano Baccalà hanno accolto ieri la revoca dei domiciliari a condizione che i due indagati si allontanino dal territorio comunale.

Nuovo divieto di dimora in città quindi per Lategano e Recinelli. I due sono accusati di induzione al pagamento illecito delle operazioni cimiteriali. Dalle indagini emergono ogni giorno nuovi particolari per questo gli investigatori cercano di evitare un possibile inquinamento delle prove.

Gli avvocati, davanti ad un quadro accusatorio decisamente grave sono soddisfatti della misura concessa ai loro assistiti. La decisione del Riesame soddisfa anche la polizia che può proseguire le indagini con maggiore tranquillità. La lontananza dei due eviterà comportamenti e contatti dannosi per l’inchiesta.

I due ex dipendenti comunali ora dovranno trovare una nuova casa e una nuova città in cui risiedere. Il loro rientro a Vasto dipenderà dalle notizie che stanno acquisendo la procura di Vasto e il dirigente del commissariato, Fabio Capaldo grazie alla collaborazione di alcuni indagati.

Complessivamente le persone indagate sono 14. La polizia ne ha interrogati due terzi. L’audizione di alcuni ha rafforzato l’ipotesi accusatoria. C’è chi si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma altri hanno confermato il malvezzo dei pagamenti illegali ai tre dipendenti fornendo anche altri particolari sulla esumazione delle salme e la loro sistemazione in urne. Passaggi che avrebbero avuto anche un tariffario.

Recinelli e Lategano, come pure Franco D’Ambrosio, il terzo ex dipendente arrestato, negano le accuse e insistono nel dire di non avere mai preteso o “indotto” i cittadini a versare denaro per tumulazioni, esumazioni e trasferimento delle salme. Nessuna richiesta da parte loro ma piuttosto regalie per le loro prestazioni. “Mance” per i servizi offerti che non avrebbero mai danneggiato il Comune. Ma con il passare dei giorni l’inchiesta di arricchisce di nuovi passaggi che crescono mano a mano che la polizia giudiziaria esamina nuove pagine del voluminoso faldone riguardante le tumulazioni degli ultimi anni e la traslazione delle salme dalle tombe alle urne. Gli investigatori non parlano ma confermano che non sono esclusi nuovi colpi di scena.

Paola Calvano (Il Centro)

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