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Tangenti al cimitero di Vasto, ricorso al Riesame

Operazione ” Eterno riposo”. Ruota attorno alle dichiarazioni rilasciate alla polizia dai 14 indagati l’inchiesta sulla discutibile gestione delle tumulazioni al cimitero di Vasto. Alcuni di loro hanno deciso di fornire la propria versione dei fatti. Ciò che hanno dichiarato potrebbe estendere l’inchiesta ad altre figure.

Intanto i difensori dei due ex dipendenti finiti per la seconda volta agli arresti domiciliari hanno deciso di appellarsi al Tribunale del Riesame. L’avvocato Massimiliano Baccalà difensore di Antonio Recinelli tace. Il collega Antonello Cerella che difende Luisito Lategano conferma invece il ricorso e spiega perchè. “I motivi sono diversi”, dice Cerella. “ Innanzi tutto nessuno aveva vietato a Lategano di entrare nel cimitero. Il mio cliente è vero che si è fermato a parlare con commercianti che lavorano in cimitero, ma il colloquio è avvenuto all’esterno del camposanto e quelle persone sono amici con cui per decenni Lategano ha lavorato. E’ naturale che si sia fermato a parlare con loro. L’inchiesta non può azzerare la vita passata del mio cliente o allontanare gli amici. Infine, se l’uomo è entrato al cimitero lo ha fatto solo per andare a pregare su una tomba. Non ha mai raggiunto l’ufficio“, afferma il penalista.

Il timore che Lategtano e Recinelli potessero inquinare le prove, induce a pensare che le indagini siano ancora in una fase delicata e non siano esclusi altri provvedimenti.

L’operazione Eterno riposo ha portato fino ad oggi a 3 arresti e 14 avvisi di garanzia. Mentre il procedimento giudiziario sulla gestione del cimitero di Vasto va avanti, l’Amministrazione cerca di correre ai ripari. Il Comune ha sostituito gli arrestati con altre persone.

L’Amministrazione tuttavia è intenzionato a privatizzare la struttura. Diversi i comitati che si sono formati in città contro questa ipotesi. Il M5S contesta duramente l’ipotesi di privatizzazione dei servizi necroscopici e cimiteriali. “ Noi chiediamo all’assessore Gabriele Barisano”, scrive il M5S ” di rendere pubblici i dati delle entrate e delle uscite relative alla gestione del cimitero. E’ comunque paradossale che l’infedeltà di alcuni dipendenti comunali, lasciati colpevolmente ad una gestione illegale degli incassi, venga presa come un buon motivo per privatizzare il cimitero”.

Sabato 8 settembre dalle 16,30 alla 20 i pentastellati hanno organizzato una raccolta di firme in piazza Diomede. ” Giù le mani dal cimitero”, recita un comunicato stampa. “ Invitiamo tutti i cittadini che non sono daccordo con la privatizzazione del cimitero ad apporre la propria firma sui fogli che saranno a disposizione nel gazebo del M5S”.

Paola Calvano (Il Centro)

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