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Percorso pedonale al mare, c’è il sì tra le proteste

La giunta municipale approva il progetto definitivo per la realizzazione del camminamento pedonale  a fianco della pista ciclabile esistente, ma le associazioni – che a suo tempo presentarono una serie di osservazioni allo studio di incidenza ambientale –  rilanciano l’allarme su quel tipo di intervento previsto a ridosso della vegetazione retrodunale della riserva “Marina di Vasto” e dell’annesso sito di interesse comunitario (Sic). Pur premettendo di essere favorevoli al percorso riservato ai pedoni (che attualmente utilizzano la pista dedicata ai ciclisti), i sodalizi cittadini tornano a manifestare la loro preoccupazione per le dimensioni del camminamento che sarà largo 1,20 metri e lungo 2.400 metri e sulla installazione di 52 pali della luce altri 4 metri,  molto più adatti in una strada pubblica e in un lungomare, piuttosto che in un’area protetta dove sono più indicati faretti incassati a terra e a diffusione minima.

“Non siamo affatto contrari al camminamento pedonale, ma alla tipologia di intervento proposto che riteniamo altamente impattante”, commenta Stefano Taglioli, coordinatore del Gruppo Fratino di Vasto, “la giunta ha approvato un progetto definitivo supportato da uno studio di incidenza  (Vinca) insufficiente e lacunoso,  che non offre alcuna garanzia ambientale. Come associazioni avevamo evidenziato una serie di problematiche che, a quanto pare,  non sono state prese in considerazione. Avevamo anche chiesto un incontro che non ci è stato accordato. Un preventivo confronto su un intervento di tale portata, in un’area dalla grossa valenza naturalistica ed ambientale, avrebbe offerto maggiori garanzie ed evitato un intervento così impattante per l’ambiente”.

A preoccupare le associazioni è soprattutto lo scavo: per realizzare un camminamento pedonale largo 1,20 –  praticamente la metà della carreggiata riservata alla biciclette che è di 2,50 metri – bisognerà intervenire su una superficie di almeno due metri. Chi seguirà i lavori per evitare che venga manomesso l’ambiente dunale e retrodunale tutelato da leggi nazionali e comunitarie? Verranno adottati tutti gli accorgimenti che una zona così delicata richiede? I gestori della riserva (Wwf, Legambiente e Istituto Abruzzese per le aree protette, Iaap), hanno garantito la supervisione durante l’esecuzione dei lavori.  A loro avviso la pista pedonale “è elemento migliorativo e utile alla fruibilità in sicurezza e al giusto raccordo con le passerelle di attraversamento”.

Altro capitolo è rappresentato dai lampioni. Per ripristinare l’illuminazione lungo la pista ciclabile di Vasto Marina sono previsti 52 pali della luce alti 4 metri,  al posto dei lampioncini di 90 centimetri, discreti e rispettosi dell’ambiente, distrutti dai vandali subito dopo l’inaugurazione avvenuta nel 2010. La questione è stata oggetto anche di una interrogazione alla Commissione europea da parte di Daniela Aiuto, eurodeputata del gruppo EFDD.

Anna Bontempo (Il Centro)

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1 Comment

  1. Stefano Taglioli

    Nel frattempo, Wwf e Legambiente, avrebbero dovuto presentare almeno qualche osservazione. Evidentemente alle due associazioni stanno bene due Vinca assolutamente inadeguate per qualunque naturalista li legga….dire “non capisco” è poco.

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