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Salta la Fiera Country, venti ambulanti in procura

Versano in anticipo la quota agli organizzatori, ma nel momento in cui stanno allestendo i loro stand sono costretti a smontare tutto a causa dell’intervento della polizia municipale. Protagonisti della disavventura destinata a finire in Procura sono diciassette ambulanti, la maggior parte dei quali provenienti da fuori Vasto. Avevano dato la loro adesione alla Fiera Country in programma dal 17 al 19 agosto sul lungomare Duca degli Abruzzi a Vasto Marina a cura dell’associazione La Fenice di Grosseto.

Erano previsti spettacoli, pony, mostra canina, villaggio indiano, balli, musica, ma anche street food, prodotti tipici, artigianato e articoli country. Ma è saltato tutto perché mancavano le autorizzazioni.

Gli espositori minacciano denunce, mentre il vice presidente dell’associazione La Fenice, Alessandro D’Alessio ha già inoltrato via pec ai carabinieri di Vasto una querela contro un funzionario del Comune che, a suo dire, avrebbe ostacolato l’iniziativa.

L’evento era stato deliberato dalla giunta comunale e inserito nel calendario delle manifestazioni estive”, spiega D’Alessio, “nei mesi precedenti la manifestazione ci sono stati diversi contatti, telefonici e tramite mail, con il funzionario comunale e il dirigente. In data 17 luglio, cioè un mese prima della manifestazione venivamo invitati a presentare in tempi brevissimi il piano di emergenza. Il 14 agosto con una mail inviata all’indirizzo di posta elettronica dell’associazione ci veniva richiesta una polizza fideiussoria di 50mila euro, il pagamento anticipato della tassa di occupazione di suolo pubblico, copia del nulla osta demaniale e l’autorizzazione del servizio veterinario della Asl, pena l’annullamento. Tutti questi documenti ci sono stati richiesti alla vigilia di Ferragosto, 48 ore dall’inizio dell’evento con il preciso obiettivo di ostacolarci. Restituiremo i soldi agli espositori, ma siamo stati danneggiati anche noi”.

La notizia della querela non scompone l’assessore al turismo Carlo Della Penna. Possono presentare tutte le denunce che vogliono”, attacca il delegato, “l’evento che come giunta avevamo approvato con una delibera fin dallo scorso mese di maggio è stato annullato perché gli organizzatori non hanno ottemperato a quanto richiesto”.

Polemiche le minoranze che puntano l’indice contro l’amministrazione comunale. “Le giuste proteste degli standisti che hanno versato i soldi senza poter svolgere il loro lavoro, la dicono lunga sull’operato di chi prepara cartelloni e sventola ai quattro venti la propria capacità organizzativa di fare turismo”, affermano Davide D’Alessandro, Alessandro D’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani.

Anna Bontempo (Il Centro)

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