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Diga di Chiauci, sono nove gli indagati per abuso

Ingiusti vantaggi patrimoniali procurati ad alcuni studi tecnici con conseguente danno per l’ente. E ciò, in alcuni casi, anche facendo ricorso a un “sistematico e fraudolento frazionamento nel tempo e nell’importo stimato” delle convenzioni stipulate per gli incarichi, oltretutto senza l’attivazione delle procedure di evidenza pubblica previste dal codice degli appalti.

I lavori per il completamento della diga di Chiauci – l’impianto in Molise alimentato dalle acque del fiume Trigno e sul cui pieno funzionamento antisiccità ha riposto tante speranze la popolazione del Vastese – sfociano in un’inchiesta della Procura di Vasto che investe gli ex vertici del Consorzio di bonifica Sud.

In nove sono indagati, a vario titolo, per concorso continuato in abuso d’ufficio. Nei giorni scorsi il procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio, ha notificato ai nove l’avviso di conclusione delle indagini preliminari con la conseguente nomina del difensiore d’ufficio visto che non ha ritenuto di dover formulare la richiesta di archivazione.

I fatti contestati si riferiscono al periodo 2012-2016. Gli indagati – visti gli incarichi rivestiti all’epoca dei fatti – sono: l’ex presidente Fabrizio Marchetti, l’ex direttore Nicolino Sciartilli, Michelangelo Magnacca, responsabile unico del procedimento; gli ex commissari Rodolfo Mastrangelo e Sandro Annibali; i tecnici incaricati delle progettazioni: Sante Di Giuseppe, Giovanni Sportelli e Gilda Buda; Giuseppe Latte Bovio, procuratore di una ditta di Casoria.

A Marchetti, Magnacca e Sciartilli, il magistrato contesta di aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale allo studio C&S Di Giuseppe Ingegneri associati per 364.519 euro nei lavori per la strada circumlacuale sponda destra; completamento e sistemazione delle pendici dell’invaso; sistemazione dell’ammasso roccioso; impianto di sollevamento di Pescolanciano.

A Mastrangelo di avere porcurato, sempre allo studio Di Giuseppe, un ingiusto vantaggio patrimoniale di 261.714,11 euro, e ai tecnici Sportelli e Buda per 400mila euro in prestazioni di cinque anni.

Marchetti, Magnacca, Sciartilli e Annibali devono rispondere sull’ingiusto vantaggio patrimoniale alla ditta Bolivar di Casoria, per 180mila euro per il servizio di lettura della strumentazione di monitoraggio della diga.

All’ex presidente Marchetti, infine, la Procura contesta il peculato per essersi appropriato di 7.748,69 euro pagati con mandati addebitati sul conto corrente di tesoreria a lui intestati o ricevuti direttamente dall’economo a titolo di indennità e rimborso spese estranei ai fini istituzionali del Consorzio.

Gli indagati hanno venti giorni per presentare memorie o per chiedere di essere interrogati.

Rossano Orlando (Il Centro)

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