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Una sola gestione per Teatro Rossetti e Scuola Musicale

Scuola civica musicale e Teatro comunale Rossetti vengono riunite in un’unica istituzione che prenderà il nome di “Polo culturale della città del Vasto”. E’ questo l’indirizzo che la giunta guidata dal sindaco Francesco Menna ha assunto con una recente delibera che prevede un’unica direzione artistica per entrambe le istituzioni culturali.  Nello stesso atto, l’esecutivo ha anche fornito l’indirizzo di realizzare, entro il prossimo settembre, una proposta progettuale da sottoporre alla giunta, relativa alla nuova governance che s’intende conferire al Centro europeo di studi rossettiani.

Diamo compimento a un impegno assunto fin dalla campagna elettorale e confermato nelle linee programmatiche di mandato”, dichiara l’assessore alla cultura,  Giuseppe Forte,l’idea di un’Istituzione unica che comprenda pregevoli realtà, afferenti per ambiti complementari di attività, come la Scuola Civica ed il Teatro Rossetti, ha come obiettivo quello di migliorare entrambe le strutture sotto molteplici aspetti: realizzazione di eventi, armonizzazione della contabilità, più adeguato impiego delle risorse umane, maggiore facilità per il  reperimento di fondi, per mezzo di sponsorizzazioni e fondi comunitari.”

La riunificazione delle due strutture culturali viene accolta favorevolmente anche dall’opposizione consiliare che in questi anni non ha lesinato critiche, lamentando costi eccessivi.

“Finalmente”, attacca il vice presidente del consiglio Davide D’Alessandro, “dopo anni di mie estenuanti battaglie, spesso in solitudine, dialettiche e di contenuto, con interrogazioni a raffica sulle Istituzioni culturali della nostra città, arriva un primo e importante risultato: l’accorpamento della Scuola Civica e del Teatro. Non è ancora tutto, perché manca il Centro studi rossettiani che, così com’è, resta una scatola vuota che costa tanto, troppo, per remunerare con 36 mila euro un suocero e un genero. Plaudo alla decisione dell’amministrazione Menna e apprezzo le parole dell’assessore Forte: Per troppi anni si è sprecato tanto denaro pubblico, centinaia e centinaia di migliaia di euro per fare poco e male con discutibili affidamenti diretti prima di arrivare a un bando di concorso”, conclude D’Alessandro.

Anna Bontempo (Il Centro)

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