Non possono tornare a casa fino a quando le indagini non saranno concluse. Potrebbero avere contatti con altri giovani a conoscenza dei fatti. L’appello al Riesame per ottenere gli arresti domiciliari dei due giovani accusati di violenza sessuale aggravata e di gruppo, oltre che pornografia minorile e riduzione in schiavitù di una sedicenne di Vasto, non è stato accolto.
Nello specifico : Marco, l’ex fidanzatino della vittima resta nell’istituto penale per minori di Casal del Marmo a Roma. L’amico è stato trasferito in un centro di recupero. La località in cui si trova , per esigenze cautelari non viene comunicata. Marco non l’ha presa bene. “Marco è molto provato”, dicono i difensori, gli avvocati Antonello e Giovanni Cerella. ” Il ragazzo ha chiesto di parlare con il procuratore . Vuole essere interrogato da lui”, aggiungono i legali. Marco è stato interrogato per rogatoria da magistrati romani. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa ad inizio giugno dal gip dell’Aquila, Cecilia Angrisano. su richiesta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori, Roberto Polella. La vicenda potrebbe avere sviluppi inaspettati e il numero dei protagonisti crescere.
“Allo stato attuale ci sono ancora esigenze cautelari per tenere il nostro assistito a Casal del Marmo”, ripetono i difensori. Marco spera di poter parlare prima possibile con la procura abruzzese. La prossima sarà una settimana importante per le sorti del ragazzo. Il faldone dei carabinieri sulla vicenda è cresciuto. I militari hanno ascoltato centinaia di testimonianze: compagni di scuola, amici, conoscenti degli arrestati e in particolare altri 5 giovani che al momento non risultano indagati ma sui quali gli investigatori hanno appuntato l’attenzione. Foto e filmati a giudizio degli investigatori sono eloquenti e raccontano da soli il dramma vissuto dalla vittima. La vicenda iniziata due anni è andata avanti fino a quando la ragazzina , aiutata da un amico, ha trovato la forza di denunciare tutto ai carabinieri. Qualcuno del gruppo pare che abbia compiuto la maggiore età. Se così fosse i carabinieri dovranno accertarsi se nel periodo in cui assistevano agli abusi erano già maggiorenni. In quel caso la competenza per loro passerebbe alla Procura della Repubblica di Vasto.
I carabinieri tacciono. Dopo la conferenza stampa tenuta in occasione dell’arresto di Marco e dell’amico, il maggiore Amedeo Consales che ha diretto l’operazione, ha alzato un muro di silenzio deciso a non fornire più alcuna indicazione . Una decisione presa per tutelare la vittima dalla curiosità morbosa che si è scatenata in città e fuori regione.
Paola Calvano (il centro)