Il “caso Almirante”, la Via assegnata dal Consiglio comunale di Roma al grande leader missino ma contestata dal mondo di sinistra e avverso, ha comunque il merito di riproporre, anche a Vasto, il tema della toponomastica a senso unico, spesso colorata di rosso.
Negli ultimi dodici anni la nostra città ha omaggiato e celebrato sempre e soltanto una parte della storia, cancellando colpevolmente e volutamente l’altra, a dimostrazione che l’Unità d’Italia non è mai stata raggiunta.
Nei prossimi giorni mi farò promotore, all’interno dell’Assise civica, di una proposta, che spero incontri il favore di tutti i Consiglieri, mirante a riequilibrare le intitolazioni di strade, piazze e sale pubbliche. L’Italia non è solo quella di Togliatti, Berlinguer e Lama, ma anche quella di Nenni, di Craxi, di La Malfa, di Spadolini e, perché no, di Almirante. Non è stato forse votato ed eletto, più volte, da milioni di italiani liberi? E Giovanni Gentile non è forse stato tra i massimi filosofi italiani, come sostiene Emanuele Severino? E Gianfranco Miglio non è forse stato fine studioso e giurista insigne? E Indro Montanelli, con il suo amico Giuseppe Prezzolini, possono forse mancare senza offendere la libertà di espressione e le voci contro il pensiero unico? Che cosa impedisce a un’Amministrazione, se non l’ottusità e la faziosità, affermare che l’Italia è una e non di una sola parte, ammesso che esistano ancora le parti? Il Consiglio comunale di Vasto ha la grande possibilità di assurgere agli onori della cronaca se saprà compiere gesti di alto profilo e di giusto riconoscimento, non divisivi ma tendenti a ricomporre un quadro che ancora in tanti, per mera e stupida rendita di posizione, puntano a tenere frammentato.
Davide D’Alessandro
Vice Presidente del Consiglio Comunale