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Auto bruciata, c’è la pista professionale

Bmw a fuoco: le indagini si concentrano sull’analisi dei filmati.
La certezza è che si tratti di un incendio doloso, mentre è ufficialmente ancora da chiarire l’identità di chi abbia compiuto il gesto. E tuttavia anche in questo senso le indagini dei carabinieri stanno procedendo spedite.
Il fatto è avvenuto nella notte tra martedi 24 e mercoledi 25 aprile, in via Majella davanti alla casa-studio del proprietario dell’auto.
Le indagini degli investigatori si stanno per il momento concentrando sull’analisi dei fotogrammi a disposizione. Alcuni , secondo indiscrezioni, mostrerebbero un individuo vestito di scuro con un cappuccio in testa. I carabinieri cercano nelle immagini particolari fisici o nell’abbigliamento del piromane che li aiuti a dare un nome a quell’uomo. La Bmw incenerita era di un dipendente comunale. E proprio sulla professione del proprietario del veicolo in questione si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori. Non è escluso nessun movente, neppure il dispetto al Comune.
” Se così fosse “, dice il sindaco Tiziana Magnacca ” sarebbe strano. In questo periodo”, spiega il primo cittadino “non ci sono gare in corso se non quella sui rifiuti di cui però si sta occupando la giustizia amministrativa. Il Comune attende le decisioni del Tar”.
Di sicuro l’incendio della Bmw non ha alcun legame con il rogo della Opel Corsa al Villaggio Siv. In questo caso l’incendio sembra un dispetto privato. I carabinieri diretti dal maggiore Amedeo Consales conducono due filoni diversi.
Il dominio del fuoco è comunque la strategia per punire e vincere su tutti. I raid non risparmiano nessuno: operai, giovani donne, commercianti e imprenditori. L’escalation di fuoco non si ferma. Gli incendiari agiscono di notte, praticamente indisturbati. Basta un attimo e il fuoco riduce tutto a un rottame. La stragrande maggioranza dei falò, a parere degli investigatori, porta la firma di incendiari improvvisati, persone che si vendicano o sfogano la propria rabbia con queste bravate.
Movente e obiettivi sono molteplici. Spesso ad armare la mano dei piromani è il desiderio di vendetta.
L’ostinazione della politica e dello Stato a negare il bisogno di protezione e soprattutto di più uomini e mezzi delle forze dell’ordine non ha aiutato affatto nè Vasto , nè San Salvo negli ultimi dieci anni. E neppure il comprensorio. Gli strumenti di difesa continuano a essere ridotti. Le conseguenze della decisione del ministero degli Interni di abolire la vigilanza navale dei carabinieri e la polizia stradale, svuotando le caserme sono sotto gli occhi di tutti. Incendi e atti vandalici sono diventati un incubo.
Ogni epoca ha le sue sfide. La sfida del momento è scommettere su educazione e rispetto. Il disagio che si avverte nasconde la cultura del vuoto e del nulla.
Paola Calvano (il centro)
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