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Vasto e il nuovo Prg, nasce il gruppo degli esperti

Un tavolo tecnico con gli operatori per vagliare le criticità e condividere le proposte di modifica alla pianificazione del territorio, compresa la possibilità di individuare nuove aree per gli insediamenti industriali che non siano a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci.

Parte da questa premessa la procedura per la revisione del piano regolatore, lo strumento urbanistico approvato nel 2001 durante l’amministrazione comunale del centrodestra, ma mai modificato nonostante la variante al Prg sia stata il cavallo di battaglia di tutte le campagne elettorali del centrosinistra.

Abbiamo deciso di istituire un tavolo tecnico con gli operatori interessati alla procedura di variante, per meglio vagliare le criticità e le esigenze e condividere le proposte di modifica della pianificazione del territorio”, spiega il sindaco la decisione è stata presa anche in considerazione del fatto che l’Arap (Agenzia regionale per le attività produttive, ndc), ha avviato la procedura per la variante al piano delle aree industriali del Vastese, come previsto dal protocollo di intesa sottoscritto con la Provincia di Chieti il 20 aprile del 2017, ed ha istituito un tavolo tecnico per la revisione del piano attuativo di settore con la Provincia di Chieti, che raccoglie le esigenze dei comuni interessati.

L’amministrazione comunale di Vasto vuole verificare la possibilità, nell’ambito della variante al piano territoriale dell’Arap”, prosegue il primo cittadino, “di destinare nuove aree allo sviluppo industriale che non siano a ridosso della riserva naturale regionale di Punta Aderci, nonché sito di interesse comunitario, e di trovare forme di incentivazione alla trasformazione delle aree più vicine in destinazioni più consone al territorio tutelato”.

Insomma, il sindaco Menna prova a fare quello che non è mai andato in porto nei precedenti mandati a guida centrosinistra, nel corso dei quali è stata approvata solo una variante tecnica alle norme del Prg che non ha modificato la destinazione urbanistica dei terreni. All’epoca venne anche istituito un gruppo di lavoro che si arenò dopo poche riunioni, nonostante la più volte annunciata intenzione di rimettere mano allo strumento urbanistico che ha dato il via libera ad una massiccia espansione edilizia a macchia di leopardo, cui non ha fatto da contraltare un adeguamento dei servizi e delle infrastrutture.
Si tratta di una decisione molto importante”, aggiunge l’assessore all’Urbanistica, Giuseppe Forte, “ assunta con senso di responsabilità per decidere quale tipo di sviluppo si vuole dare ad una città come la nostra, dove lo lo strumento urbanistico ideato circa 20 anni or sono è risultato non rispondente alle esigenze della collettività”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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