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Capitelli e vasi rotti a Vasto, vandalo a processo

Distrusse due capitelli ed un muretto della villa comunale e poi, non pago, prese di mira due fioriere del centro storico riducendole in pezzi. Non è un adolescente il protagonista di quel raid vandalico, ma un trentenne residente a Vasto che ora  rischia da un minimo di sei mesi a tre anni di reclusione. Z.G., queste le sue iniziali, dovrà infatti comparire davanti al giudice il 9 aprile prossimo per rispondere del reato di danneggiamento di beni pubblici.

In quella occasione il Comune di Vasto si costituirà parte civile tramite uno dei legali dell’ente, l’avvocato Nicolino Zaccaria per chiedere il risarcimento dei danni provocati dall’incursione vandalica, le cui motivazioni appaiono davvero incomprensibili. E’ la prima volta che succede. Se infatti è ormai consuetudine per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Menna costituirsi nei procedimenti per abusi edilizi o per reati ambientali, questa udienza segna il debutto della costituzione di parte civile per i reati contro il patrimonio pubblico, grazie anche al fatto che è stato possibile risalire al responsabile, identificato dalla polizia municipale grazie alle telecamere.

I fatti risalgono al 7 ottobre 2016. Il protagonista del raid, stando alla ricostruzione fatta dagli investigatori, sarebbe entrato in azione verso le 8 del mattino. Prese di mira dapprima un muretto e due capitelli della villa comunale danneggiandoli, per poi sfogare la sua rabbia su due fioriere posizionate in piazza Rossetti e piazza Caprioli, in pieno centro storico.

Il primo a trovarsi sul posto, dopo l’allarme lanciato dai residenti, fu l’assessore Luigi Marcello che, prontamente stigmatizzò l’episodio. Definirla una “bravata” è assolutamente riduttivo. Atti vandalici come quelli che hanno visto protagonista il trentenne rinviato a giudizio sono purtroppo all’ordine del giorno e comportano spese a carico della collettività non trascurabili.

L’ultimo raid risale a domenica scorsa nella zona del Belvedere San Nicola, dove i vandali hanno divelto i contenitori dei rifiuti, gettato il loro contenuto intorno alla chiesetta e nell’area verde circostante. Non contenti hanno staccato tutti i canali per lo scolo delle acque piovane. E’ toccato ai volontari della Protezione civile ripulire e ripristinare lo stato dei luoghi. In Comune sperano che i responsabili vengano presto individuati, ma si interrogano anche sulle motivazioni che spingono adolescenti e giovani a compiere atti contro i beni pubblici e la collettività.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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