Banner Top
Banner Top

“Nella testa hai letame”, a giudizio

Offendere via Facebook, o attraverso qualsiasi altro social netwok, può costare caro. Ne sa qualcosa A.C., un trentenne  che qualche mese fa non condividendo l’opinione di un conoscente, A.T. di Carunchio lo ha irriso lasciandosi andare a considerazioni poco gentili sulle facoltà mentali del rivale. Il gup del Tribunale di Vasto ha rinviato a giudizio A.C. con l’accusa di diffamazione aggravata.

Venerdi si è celebrata la prima udienza davanti al giudice Michelina Iannetta e al sostituto procuratore Irma Fornarola. A.T. si è costituito parte civile e chiede un risarcimento di 10mila euro. La parte civile è assistita dall’avvocato Isabella Mugoni. Fondamentale è la sentenza n. 50 del 2 gennaio 2017 della Corte Suprema di Cassazione.

” Quella sentenza è un primo passo, verso la sensibilizzazione di molti utenti che considerano il web uno spazio in stile Far West nel quale dare sfogo a qualsiasi istinto”,dice l’avvocato Mugoni. La Corte di Cassazione ha ritenuto applicabile l’articolo 595 del codice penale che chiarisce che “….chiunque,  comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2.065”.

La vicenda era nata nell’ambito di una discussione sull’immigrazione  e gli immigrati. A.T. aveva espresso la propria opionione. Il trentenne ha replicato con un messaggio volgare e offensivo sulle facoltà cerebrali di A.T.sostendo che al posto del cervello la sua testa conteneva letame. ” Quel giudizio “, dice l’avvocato Mugoni ” é stato letto da centiania di persone amiche del io cliente ma anche da migliaia di iscritti a facebook, un pagina aperta sul mondo. Qualcuno ha anche preso in giro il io cliente che ha deciso di denunciare A.C.e la Procura non ha avuto esitazione”, conclude il legale della parte civile. L’udienza è stata aggiornata per la sentenza al prossimo 3 maggio.

Paola Calvano (il centro)

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com