Non solo ex scuole, locali commerciali, terreni e parcheggi, ma anche un parco acquatico. C’è anche Aqualand nell’elenco dei beni da vendere all’asta, insieme alle azioni della Pulchra, la società partecipata del Comune che gestisce il servizio di igiene urbana e di raccolta differenziata.
L’intenzione di dismettere il parco acquatico dell’Incoronata, uno dei più grandi del Centro Sud, è nero su bianco nella lettera di risposta che il sindaco Francesco Menna ha inviato alla Corte dei Conti che nei mesi scorsi aveva fatto le pulci alle anticipazioni di cassa.
Nella nota, che ha fatto esplodere la polemica in consiglio comunale, si legge che “gli uffici preposti stanno predisponendo gli atti per l’alienazione del parco acquatico e dei terreni adiacenti”.
Decisamente contrarie le minoranze, secondo le quali “Aqualand non si deve vendere”.
Nel frattempo il Comune ha dato incarico ad una commercialista di Avellino, Adelina Di Pietro per la valutazione delle quote detenute all’interno della Pulchra, la società partecipata a prevalente capitale pubblico.
La professionista è stata individuata dopo l’espletamento di una gara a cui hanno partecipato otto consulenti e si è aggiudicato il servizio di Advisory finanziario. In pratica si occuperà della valutazione del portafoglio pubblico Pulchra, per l’eventuale dismissione della quota detenuta dal Comune, socio di maggioranza con il 51% del pacchetto azionario.
L’ente sta anche tentando di vendere l’ex scuola di via Naumachia e i locali di piazza Marconi che ospitano il Centro di aggregazione anziani.
Ma le aste indette finora sono andate deserte per mancanza di acquirenti.
Anna Bontempo (Il Centro)
