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Sul presidio di Guardiagrele va ristabilita la giusta verità

E’ opportuno dare conto ai cittadini dello stato delle cose, per evitare le strumentali distrazioni di massa operate da chi invece alza polveroni solo per spot elettorali contro l’attuale Governo regionale. In riferimento ai servizi erogati e alle ragioni dell’ospedale di Guardiagrele bisogna chiarire che per fare azioni utili alla collettività (prima che a stessi) si parte dalla verità e non dai sogni.

La verità è che la chiusura dei piccoli presidi ospedalieri è una vicenda che ha avuto inizio nel 2011 quando la Giunta di Centrodestra guidata da Gianni Chiodi a seguito dei tagli per mettere in ordine i conti della sanità, li mise fuori gioco. Ricordiamo che è stato il Decreto 45 del 2010 dell’ex presidente di centrodestra Gianni Chiodi, a cancellare integralmente la dotazione dei posti letto del presidio. Un decreto che fu poi ritenuto perfettamente legittimo dalla Magistratura. Fu dunque la maggioranza di Centrodestra, di cui anche Febbo faceva parte, a prevedere zero posti letto e la totale chiusura della struttura.

Inoltre, ai consiglieri del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi e Domenico Pettinari, che evidentemente non conoscono le questioni e le inventano per mera campagna elettorale senza sapere però qual è la verità, diciamo di informarsi prima di parlare e di puntare il dito contro l’attuale Governo regionale.

Ai cittadini noi invece diciamo la verità. E la verità è che il Governo regionale e l’Assessore alla Sanità Silvio Paolucci di fronte alla chiusura certa dei presidi, ha invece preferito e scelto coscienziosamente per il bene del territorio di correggere le scelte scellerate della maggioranza di centrodestra, riconvertendoli. La chiusura ribadiamo era certa. I presidi sarebbero divenuti strutture fantasma.

Dare risposte ai tanti abruzzesi ai quali il Governo Chiodi -e di Mauro Febbo- aveva chiuso le porte in faccia è quanto invece il Governo regionale di centrosinistra sta facendo, implementando servizi e offerta sanitaria e sostenendo con il MasterPlan e altri finanziamenti la crescita del territorio. Chi si occupa delle polemiche e dei manifesti ha, negli anni, ottenuto zero per queste stesse comunità.

Il Nucleo Operativo Distrettuale di Guardiagrele oggi è: un ambulatorio di Cardiologia, Dermatologia, Fisiatria, Neurologia, Neurospichiatria Infantile, Oculistica, Psichiatria, Urologia, Geriatria e Dietista. Dal 13 dicembre sarà inoltre attivo l’Ambulatorio di Ortopedia. Da gennaio 2018 quello dell’Otorinolaringoiatria e a breve anche quello di Pneumologia, Chirurgia e Reumatologia. E’ stato infine avviato il progetto aziendale per la presa in carico del paziente fragile incentrato sui bisogni dei pazienti diabetici al fine di rendere operativo anche l’Ambulatorio della fragilità.

Di fronte alla chiusura dei presidi, il progetto previsto dal governo di Centrosinistra prevede invece di trasformare queste strutture in ospedali di comunità, con un’adeguata dotazione di posti letto territoriali: un nuovo modello di assistenza, più rispondente alle esigenze dell’utenza di riferimento (composta in gran parte da over 65).

Ai cittadini che leggono le parole di coloro che alzano solo polveroni per spot elettorali diciamo che alla chiusura certa dei presidi il Centrosinistra ha scelto la riconversione.

Pd Provinciale

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