Giudicano sproporzionata la sanzione di cinque giorni di sospensione dal servizio inflitta ad una lavoratrice e invitano la direzione del Centro di Riabilitazione San Francesco a distinguere tra “uso e abuso”.
Scende in campo la Uil sui permessi della legge 104 attribuiti ai dipendenti che si occupano dell’assistenza ai familiari con disabilità.
“Se legittimamente la Direzione della Fondazione Mileno ha sguinzagliato detective per verificare come venissero utilizzati i permessi retribuiti, nel contempo, non ha saputo, nel caso che ci riguarda, valutare l’attuale spirito della 104, ovvero discernere l’uso dall’abuso”, sostengono Domenico Fecondo e Camillo Di Felice della segreteria provinciale Uil-Fpl, “bisogna saper distinguere caso da caso: non si può paragonare chi se ne va a fare una gita al mare o a fare gite e ben altro a chi, invece, impiega una parte delle ore in attività in funzione dell’assistito, recandosi in farmacia e acquistando alimenti, non a caso nel tempo ci sono state delle evoluzioni”.
“Non vogliamo addentrarci in altre problematiche che ci riserviamo di risolvere in altre sedi”, proseguono i due sindacalisti, “ma vogliamo ribadire che l’abuso dei permessi, al fine di evitare equivoci, rimane sempre un illecito, ma va fatta sempre una valutazione caso per caso. Purtroppo, a nostro avviso, tutto ciò non è stato fatto nei confronti della lavoratrice che, nonostante abbia utilizzato correttamente i benefici, nel pieno rispetto dello spirito della legge, è stata sanzionata in modo severo, sommario e sproporzionato. Riteniamo assurdo che una persona la quale, con grossi sacrifici, convive con un familiare malato 365 giorni l’anno, venga tacciata di aver utilizzato i permessi in maniera difforme alla legge”, rincarano la dose Fecondo e Di Felice, “quello che ci sorprende è che, tutto ciò, non venga compreso da una struttura sanitaria, amministrata da religiosi che più di tutti dovrebbero capire quanto sia faticoso e impegnativo assistere le persone malate. Continueremo a difendere i lavoratori onesti nelle sedi opportune nella piena convinzione di essere dalla parte giusta”.
Anna Bontempo (Il Centro)