Banner Top
Banner Top

MotoGP, altra domenica da dimenticare per Andrea Iannone

Altra domenica negativa per Andrea Iannone che termina la gara a 11 giri dalla fine.

Cadute ardite e risalite. Marquez, come già successo ad Austin e Sachsenring, anche a Misano prende le misure nelle prove, e anche nel warm up, a suon di scivolate e traiettorie impossibili per poi fare il colpaccio in gara: quarta vittoria stagionale, riscatto della rottura di Silverstone e vetta della classifica agganciata. È in testa dove ha affiancato Dovizioso, oggi terzo. Lo spagnolo primeggia in una gara difficile, inzuppata d’acqua come uno straccio non strizzato, e in cui emergono – è il caso di dirlo – i migliori anfibi in circolazione. Sul podio con Marc salgono infatti, oltre al Dovi anche Petrucci, 2°, ancora una volta splendido sull’acqua, ma cui viene strozzato in gola l’urlo della vittoria, proprio nel finale. Marc prende dei rischi in avvio, poi segue Petrucci e alla fine affonda il colpo: tipico del suo temperamento che non lo porta mai ad accontentarsi, ma a cercare di sfruttare sempre al meglio le occasioni. E questa, con il ternano in testa ma un po’ in difficoltà, e Dovizioso – il rivale per il titolo – alle spalle era grossa. Con sopraffine doti di controllo e intelligenza Marc bracca Petrucci nel finale fino al sorpasso dell’ultimo giro. Forse un altro si sarebbe accontentato di precedere Dovi e avvicinarlo in classifica, ma lui no. I mondiali si vincono anche così. Onore, comunque agli sconfitti: un podio sul bagnato non è un risultato da disprezzare.

CONDIZIONI DIFFICILI. In un GP corso in condizioni difficilissime, con il fantasma del grande assente Rossi che aleggiava comunque sulle tribune, un asfalto intriso d’acqua e insidie assortite, i valori emersi da prove e qualifiche sono stati inevitabilmente modificati. Dopo un terzo di corsa, poi, sulla scia di un gesto di Marquez al suo muretto – piede agitato in rettilineo – tutti i team hanno iniziato a predisporre le altre moto, da asciutto, predisponendosi a un eventuale flag to flag nuova versione, quello introdotto dopo la confusione di Brno. Previsione ottimistica, visto che la pioggia cala di intensità, ma non fino a punto da far asciugare la pista. Fra incertezza e pericoli Marquez e Dovizioso, i duellanti per il titolo, si annusano a vicenda per buona parte di gara, poi lo spagnolo rompe gli indugi, lo stacca e va a prendersi il successo. Non un k.o. per il Dovi, che non è apparso al meglio nel finale di gara: la gara mondiale resta aperta. A 16 punti c’è anche Vinales, anonimo 4° al traguardo davanti a un ottimo Pirro, wild card con la Ducati.

LORENZO PRECIPITOSO.  La Ducati rimugina di certo per Petrucci e anche per l’occasione buttata via da Lorenzo, che solo al comando con ampio margine è volato via al 7° giro quando aveva già scavato un ampio solco di oltre 4″ con gli altri. Al di là del successo mancato e della sua incidenza per la classifica, di Jorge e anche di Dovi, poteva essere la scintilla per innescare finalmente il feeling definitivo fra la rossa e il maiorchino, che è stato punito per la troppa precipitazione.

LA GARA. Al via lo scatto premia Lorenzo, che va al comando seguito da Marquez, Dovizioso e Vinales. Il primo a cadere è Abraham, con Marquez che non si risparmia a spingere, e a rischiare, e gli specialisti del bagnato che risalgono la corrente: Petrucci al 3° passa Vinales e poco dopo pure Dovizioso, mentre Miller è 7°. Dopo 5 giri Jorge ha già 2″ di vantaggio e al successivo il doppio, ma butta via una grande occasione cadendo alla curva 6. Fantasmi bagnati che tornano a comparire davanti agli occhi del maiorchino. Petrucci si trova al comando, Crutchlow e Baz – altri due specialisti – per terra, e Pirro, wild card Ducati al 6° posto. Out anche Aleix Espargaro con l’Aprilia, mentre in testa il trio Petrux-Marquez-Dovi si gioca il successo. La battaglia si sposta negli ultimi giri, con asfalto meno bagnato, ed è confinata solo al ternano e Marquez. Petrucci prova a reggere, ma la marea spagnola alle sue spalle è sempre più insidiosa: dilaga alla staccata del rettilineo all’ultimo giro. È la stoccata che infilza l’audace Petrux. E che accende ancor di più il finale di mondiale.

gazzetta.it

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.