“La mia ricandidatura? Una scelta naturale ed etica scaturita dalla volontà di portare a compimento quel che è in itinere”. Spiega la sua discesa in campo per la seconda volta Tiziana Magnacca, rivendicando con orgoglio il lavoro fatto alla guida del Comune che, fino a cinque anni fa, era considerato una roccaforte della sinistra. Un mito sfatato nel 2012 con la sua elezione che ha avuto un doppio significato, decretando l’avvento di una donna sullo scranno più alto di Palazzo di città e per di più di centrodestra. Affiancata dalla squadra di fedelissimi, la sindaca uscente ha inaugurato ieri la sua sede elettorale di via Istonia (di fronte alla villa comunale), alla presenza dei candidati delle tre liste civiche che la sostengono (Per San Salvo, Lista Popolare e San Salvo Città Nuova), cittadini e militanti. Presenti all’incontro anche il consigliere regionale, Mario Olivieri, alcuni sindaci del territorio (Manuele Marcovecchio di Cupello e Mimmo Budano di Villalfonsina), Carla Zinni, assessore di Casalbordino, e i consiglieri comunali di Vasto Alessandra Cappa, Edmondo Laudazi, Alessandro D’Elisa e Francesco Prospero.
LA SCELTA DI RICANDIDARSI – “Ci ritroviamo di nuovo qui, come cinque anni fa”, ha esordito Tiziana Magnacca, “quella di ricandidarmi è stata una scelta quasi naturale, dettata dalla volontà e dall’impegno etico di portare a compimento il programma elettorale affinchè non si dica che la mia amministrazione ha lasciato opere incompiute. Non nascondo che oggi il sindaco è impegnato nella città come se fosse in trincea. Amministrare è estremamente difficile soprattutto quando non ci sono soldi. Nonostante i tagli e la riduzione delle rimesse statali non abbiamo ridotto neanche un servizio”. Ha poi rivendicato quanto fatto durante il quinquennio, elencando le opere portate a compimento e elogiando la coesione della sua squadra.
SQUADRA UNITA – “Posso dire con orgoglio che in questi cinque anni non c’è stato un solo rimpasto di giunta”, ha aggiunto, “abbiamo saputo affrontare le difficoltà politiche e questo è il miglior biglietto da visita che possiamo mostrare alla città”. Nelle liste che la sostengono – tutte civiche, senza simboli di partito – saranno candidati quasi tutti gli assessori uscenti (Oliviero Faienza, Giancarlo Lippis, Maria Travaglini e Giovanni Artese), ad eccezione di Angiolino Chiacchia (esponente storico di Forza Italia), il presidente del consiglio comunale Eugenio Spadano e gli altri consiglieri uscenti, tranne Fernando Artese, reduce da un ricovero ospedaliero. In fase di allestimento anche una quarta lista.
LE DEFEZIONI – Esecutivo compatto e coeso, ma non sono mancate le defezioni nella maggioranza: è il caso di Filomena D’Addario – che oggi siede tra i banchi delle minoranze – e di Nicola Argirò, ex assessore provinciale di Forza Italia, il quale ha preso da tempo le distanze dall’amministrazione comunale e che, secondo gli ultimi rumors, dovrebbe sostenere la candidatura a sindaco di Angelo Angelucci, espressione di San Salvo Democratica e dei Centristi.
“Argirò ha chiarito la sua posizione”, ha sottolineato la sindaca, “abbiamo rispetto per la sua persona e per la sua storia”.
PORTE APERTE AI SOCIALISTI – Non ha fatto mistero dei contatti in corso con i socialisti di Angelo Di Pierro, con cui ha confermato “l’esistenza di un dialogo aperto. Si vedrà nei prossimi giorni quale sarà il loro apporto”.
Anna Bontempo (Il Centro)
