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Riesame fra sei giorni sulla richiesta di scarcerazione

Si dovrà attendere la settimana prossima prima di sapere se il Tribunale di Vasto accoglierà o meno la richiesta di custodia cautelare avanzata dai legali Cerella e Andreoni a favore di Fabio Di Lello, il 33enne che lo scorso primo febbraio freddò con tre colpi di pistola Italo D’Elisa, il 22enne che, in un incidente stradale, provocò, il primo luglio scorso, la morte di Roberta Smargiassi, moglie di Di Lello.

Sta malissimo, piange in continuazione e non riesce a venire fuori da questo stato di prostrazione”. Queste le parole rilasciate dagli avvocati difensori sette giorni fa e a quindici circa dall’arresto. Una carcerazione che a detta degli stessi è incompatibile “per la grave situazione psicologica e psicofisica in cui versa”. Una richiesta avanzata al gip Caterina Salusti e che potrebbe essere accolta vista la gravità psicofisica di Di Lello.

Chiusi ancora invece nel riserbo più assoluto i periti nominati dalle parti e dalla Procura (Leone, D’Orazio e Biocca) che stanno procedendo ininterrottamente le perizie sui telefoni cellulari di D’Elisa e Di Lello e sul computer di quest’ultimo al fine di trovare risposte che hanno portato il Di Lello a compiere il folle gesto.
Nel frattempo i legali Cerella e Andreoni stanno raccogliendo tutta la documentazione necessaria per chiedere la seminfermitá mentale del loro assistito.
La settimana prossima si avranno dunque alcune risposte su questa vicenda. Una vicenda che ha scosso l’intera Città di Vasto, iniziata lo scorso primo luglio e che ha visto il tragico epilogo il primo febbraio.

Intanto stamane si è tenuta in Tribunale l’udienza preliminare dell’omicidio di Roberta Smargiassi. Un’udienza durata però pochi minuti: il tempo di aprirla ed immediatamente chiuderla. L’unico imputato della vicenda era infatti Italo D’Elisa, morto per mano di Di Lello. L’avvocato di famiglia, Pompeo Del Re, consegnerà a breve al Giudice il certificato di morte del suo assistito il quale poi dichiarerà ufficialmente chiuso il processo. Una giornata questa tanto attesa in questi lunghi sette mesi dai familiari della Smargiassi e che ha visto invece chiudersi in pochi attimi.

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