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“Siamo sereni, l’atteggiamento dei ragazzi è quello giusto”

Continuare a stupire e vincere. La Vastese non vuol fermarsi, dopo i due successi in serie domani pomeriggio(fischio d’inizio ore 15), nel match valevole per l’undicesima giornata del girone F di Serie D, all’Aragona arriva la Jesina dell’ex Shiba (visto in biancorosso nel 2007 nell’allora C2 ma domani out per squalifica), calcoli non se ne fanno, i ragazzi del presidente Bolami scenderanno in campo per i tre punti. Avendo vissuto una settimana scivolata via senza alcun problema, nessun elemento in infermeria, tutti gli uomini a disposizione per superare la compagine marchigiana, una buona notizia per l’allenatore Gianluca Colavitto affiancato dall’esterno offensivo Roberto Felici nella consueta conferenza stampa del sabato.

Mister Colavitto, dopo le ultime due vittorie consecutive l’ambiente biancorosso è di nuovo in estasi, il tuo gruppo come ha lavorato in settimana?

“Con grande serenità lavorando al meglio come sempre, l’atteggiamento dei ragazzi è quello giusto, per domani dovremo stare attenti alle mutazioni passive quando si perde palla ed essere super concentrati nelle marcature preventive”.

All’Aragona arriverà una Jesina priva dello squalificato Shiba ma con la freccia Kevin Trudo, basterà limitare l’attaccante francese o i marchigiani hanno altre frecce nel loro arco?

“Dovremo prestare massima attenzione, oltre ad avere gente di gamba in avanti pronta a creare problemi nel complesso hanno buona qualità, sono una squadra esperta avendo una lunga militanza in questa categoria e con il cambio di allenatore avranno ulteriori motivazioni per tornare a casa con un risultato utile”.

Continui a non guardare la classifica ma domenica scorsa sono stati rosicchiati due punti, la vetta è a meno uno, continui come sempre a volare basso?

“C’è ancora tanta strada da percorrere, ci godiamo la posizione di classifica anche perché questi ragazzi mi stanno dando tanto ma prima raggiungiamo i punti che servono per avere la certezza di mantenere la categoria e solo allora potremmo iniziare davvero a divertirci”.

La tua esperienza in biancorosso iniziata sedici mesi fa ha avuto una evoluzione importante, senti il tuo ruolo più consolidato dopo la vittoria di un campionato e l’inizio incoraggiante in Serie D?

“Fare il lavoro che ti appassiona è una fortuna, svolgo questo incarico con passione e voglia sapendo di avere dei limiti come tutti nel nostro mondo, ogni giorno che mi trovo a percorrere il tragitto da casa per raggiungere Vasto lo faccio sempre con maggiore voglia, alla base ci sono applicazione e la voglia di far crescere questi ragazzi”.

Roberto Felici, hai già affrontato questo girone in altre stagioni con colori diversi, rispetto al passato almeno in questo primo quarto di campionato hai notato alcune differenze?

“Affrontiamo un girone complicato, i gironi F e H sono i più difficili della categoria, domenica dopo domenica ci troviamo di fronte squadre organizzate con un livello tecnico alto, finora il lavoro sta portando i giusti frutti, lo stiamo affrontando nel migliore dei modi e vogliamo continuare così”.

Insieme a Fiore e Prisco formi uno dei tridenti più completi e temibili della Serie D, l’esterno offensivo è il ruolo che ti esalta di più?

“Mi sto trovando benissimo, le prestazioni e i risultati non lo scopro io aiutano gruppo e singolo ma come ci ripete sempre il mister ruoli e schemi sono secondari, si lavora di squadra e questo gruppo sta dimostrando di essere unito e compatto”.

Gol, vittorie e secondo posto, la Vastese è una macchina perfetta o ancora perfettibile?

“Da luglio ad oggi siamo migliorati molto tanto nella gestione palla quanto in quella della partita e a Cesena lo abbiamo ampiamente dimostrato, si può ancora crescere ma quello che non deve cambiare è il nostro atteggiamento, concentrazione massima per tutti i novanta minuti, tutto il resto verrà di conseguenza”.

Prima dei primi due gol biancorossi eri stato sfortunato colpendo un numero elevato di legni, contento dei tuoi numeri sotto porta?

“Gonfiare la rete per un attaccante è sicuramente un aspetto importante ma pali e traverse colpiti di certo non mi ossessionano, contano molto di più alcune mie giocate personali utili alla squadra nel corso del match”.

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