Adesso si tratta di fare quadrato e, soprattutto, di non farsi prendere dalla sconforto. Si, proprio così, perché questo è il rischio maggiore che corre la Vastese in vista della trasferta in programma domenica a Pesaro.
Lo sa bene Gianluca Colavitto che già pensa alla prossima sfida in programma in terra marchigiana, masticando amaro per quello che poteva essere ieri pomeriggio e che invece non è stato.
“Se giochi male e perdi ci può stare – attacca subito il tecnico biancorosso – ma non è stato il nostro caso: contro il Campobasso abbiamo fatto la partita che volevamo e che dovevamo fare. Non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi che hanno dato anche l’anima per 45’. Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo il fatto di non aver concretizzato, sia nel primo che nel secondo tempo, le numerose occasioni avute a disposizione. Il loro portiere è stato il migliore in campo e questo fatto testimonia da solo come sono andate le cose in campo”.
IL CONTRACCOLPO PSICOLOGICO: l’allenatore della Vastese sa che questo rischio è grande. E non ha difficoltà ad ammetterlo: “Purtroppo questo è il calcio, con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte: da domani nessuno si ricorderà che abbiamo giocato bene ma tutti guarderanno che abbiamo perso tre punti, oltre alla testa della classifica. A Pesaro ci aspetta un’altra battaglia, un’altra partita dalle enormi difficoltà. E’ chiaro che cercheremo di farci trovare pronti”.
Poco distante il presidente Franco Bolami concorda: “Perdere una partita ci può stare, l’importante sarà rialzarsi subito. E sono certo che i ragazzi ci riusciranno. Il Campobasso? Ha fatto la partita della vita e non sa nemmeno come ha vinto. Il calcio a volte è crudele. Per quanto riguarda il resto eravamo e restiamo fiduciosi perchè siamo convinti che questa Vastese abbia tutte le carte in regola per disputare una stagione da protagonista. Questa battuta d’arresto rappresenta solo un incidente di percorso”.