Sapete che ci si candida alle Amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale. Voi sapete, ma tanti sono i candidati che affollano le strade, i bar, le piazze, santino nella mano, e parlano di assessorato, vendono l’assessorato che verrà, chiedono il voto sull’assessorato che verrà. Ma verrà? Boh! Chi può dirlo?
La composizione della Giunta è di competenza del Sindaco. Ci si candida a ricoprire la carica di consigliere, non quella di assessore. Si viene eletti al Consiglio comunale, non in Giunta. Certo, è anche vero che i voti aiutano, possono aiutare a diventare assessore ma non è matematico. Un Sindaco, gli assessori, li potrebbe pure prendere a Canicattì. Se Riccardo Muti accettasse di fare l’assessore alla Cultura, quale consigliere super votato lo metterebbe in discussione? Quindi, per tenersi al riparo dai tanti malati di protagonismo e di opportunismo, occupiamoci del Consiglio comunale, candidiamoci al Consiglio comunale, cerchiamo di garantire al Consiglio comunale una maggioranza solida, compatta, in grado di assicurare al futuro Sindaco una navigazione non tormentata.
Il Sindaco viene eletto e vince, poi deve amministrare, deve governare. Deve avere una squadra solida che regga le trappole esterne e i tranelli interni.
Cinque anni sono lunghi. Gli assessori cadono, talvolta vengono fulminati, i consiglieri restano. I rimpasti di Lapenna e le vittime di Lapenna hanno fatto scuola. Il consigliere non cade, non viene fulminato, non muore. Se va a casa è perché vanno a casa tutti, Sindaco compreso. Datemi retta, cari candidati. Candidatevi al Consiglio, non alla Giunta. Direte: ma l’assessore guadagna 1200 euro mensili più il potere, mentre il consigliere zero, nisba, nada. Giusto, ma perché si fa politica per i soldi? Nooooooooo.
Davide D’Alessandro
Consigliere Comunale
