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Stagione salva, sulla costa vastese il mare è ok

Rientrano nella norma i parametri relativi alla balneabilità delle acque nel litorale di Vasto. I nuovi prelievi effettuati dall’Arta (Agenzia regionale per l’ambiente), nei due punti della costa dove era stata accertata un’elevata concentrazione di escherichia coli ed enterococchi, hanno escluso l’inquinamento e certificato la balneabilità del tratto nord del litorale di Vasto Marina (statua della Bagnante) e della zona antistante il Fosso della Paurosa (nella riserva di Punta Aderci). E’ un primo importante risultato che apre la strada alla rimozione dei divieti di balneazione apposti con l’ordinanza firmata il 18 aprile scorso dal sindaco Luciano Lapenna, sulla scorta delle analisi effettuate lo scorso anno. La tegola che sembrava abbattersi sulla stagione balneare 2016 è stata scongiurata.
“I nuovi prelievi dell’Arta sono confortanti”, commenta l’assessore all’ambiente, Marco Marra, “ma per il ritiro dell’ordinanza dobbiamo aspettare il secondo prelievo del 17 maggio. Continueremo a monitorare il litorale con attenzione per arrivare serenamente alla revoca del provvedimento”.
Tirano un sospiro di sollievo gli operatori turistici e quanti sulla spiaggia e il mare hanno fondato la loro attività, anche se bisogna attendere ancora un mese per sapere se in quei tratti di costa sarà possibile tuffarsi con tranquillità. Comunque, il fatto che i nuovi prelievi dell’Arta (i primi del 2016) abbiano accertato la balneabilità delle acque è sicuramente una buona notizia per i titolari degli stabilimenti balneari che sul divieto apposto a nord del litorale avevano sollevato più di un interrogativo. Gli stessi operatori, temendo ripercussioni sulle loro attività, avevano chiesto al Comune spiegazioni sulle cause dell’inquinamento, trattandosi di una zona dove non si sono mai verificati problemi. Ora l’allarme è rientrato, ma non bisogna abbassare la guardia.
Le analisi dell’Arta rimettono in discussione i due divieti di balneazione temporanei, ma non quelli permanenti. Sono tre i tratti dove i tuffi sono vietati: la foce del fiume Sinello, il Fosso Lebba (400 metri a nord e 350 metri a sud) e il porto di Vasto (per l’intero bacino). In queste zone il divieto è permanente. Le associazioni ambientaliste puntano il dito contro il sistema fognario e depurativo e chiedono al Comune di mettere in atto politiche concrete ed efficaci per garantire un efficiente funzionamento degli impianti di depurazione, per evitare che corsi d’acqua ed interi tratti di costa si trasformino in veri e propri ricettacoli di reflui inquinanti.

Anna Bontempo

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