“Il rinvio del consiglio comunale è la dimostrazione che le nostre critiche non erano infondate”.
Gabriele Marchese (San Salvo democratica), spara a zero contro la maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Tiziana Magnacca. Lo fa nel corso di una conferenza stampa indetta subito dopo “lo sciogliete le righe” del presidente dell’assise civica Eugenio Spadano. Alla votazione sul rinvio l’opposizione non ha voluto partecipare e ha abbandonato l’aula. Il rinvio, votato per ogni singolo ordine del giorno, è passato con nove voti della maggioranza e il voto contrario di Nicola Argirò, il quale durante la precedente assise civica ha annunciato ufficialmente di non far più parte della compagine.
“Abbiamo sollevato dei rilievi di legittimità”, attacca Marchese, affiancato da Domenico Di Stefano, Luciano Cilli, Arnaldo Mariotti, Filomena D’Addario, Angelo Angelucci e Nicola Sannino, “non siamo stati messi in condizione di svolgere il nostro ruolo di consiglieri. La maggioranza ha dato prova di superficialità, approssimazione e dilettantismo nello gestire i conti del Comune”.
Il riferimento è al bilancio di previsione 2016-2018. Secondo la denuncia degli esponenti dell’opposizione tra gli atti messi a disposizione prima dell’assemblea civica mancava la relazione dei revisori dei conti. Un documento che per il sindaco Tiziana Magnacca rappresenta un parere esterno che nulla toglie alla sostanza dei documenti presentati secondo le corrette procedure.
“La relazione è arrivata negli uffici comunali il 12 aprile, anche se io sono stato in Comune e del documento non c’era ancora traccia”, continua Marchese, “l’8 aprile scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti”.
Da qui l’accusa lanciato dall’opposizione. “Il consiglio comunale è stato espropriato del diritto di proposta, visto che non siamo stati messi in condizioni di presentare emendamenti. La maggioranza ha cercato il nostro avallo per superare i problemi che aveva creato, ma noi non potevamo dare il consenso ad un atteggiamento superficiale e dilettantistico. Adesso si dovrà ricominciare daccapo”.
Anna Bontempo
