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Ieri a Pescara il sit-in dei lavoratori del petrolio

Oltre 500 persone hanno dato vita ieri a Pescara, in piazza della Rinascita, a un sit-in per chiedere alla Regione Abruzzo e al Governo l’apertura dello stato di crisi nel settore petrolio ed energia.

In Abruzzo, sui circa tremila addetti del settore, a rischio i posti di duecento per i quali sono state aperte procedure di mobilità. Senza contare l’indotto. Davanti ai rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil i manifestanti hanno esposto cartelloni e foto per mostrare come le pessime condizioni delle acque, in Abruzzo, non siano legate all’estrazione di gas e petrolio.

Presenti molti dipendenti delle aziende colpite dalla crisi, causata principalmente dal crollo del prezzo del petrolio al barile: rischiano il licenziamento 101 dipendenti di BakerHughes, 48 di Halliburton e 37 di Weatherford. “Altri posti sono stati persi -dice Dario Cassano, esponente Cgil alla Baker- Oggi non voglio sentir parlare di trivelle, referendum e Ombrina, siamo qui per chiedere l’apertura dello stato di crisi”.

In Abruzzo intanto è stato creato il Comitato abruzzese “Vota SI per fermare le trivelle”. Per invitare tutti i cittadini abruzzesi a partecipare al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni in mare e a votare sì per abrogare la norma che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenze.

“La Legge di Stabilità 2016, infatti, pur vietando il rilascio di nuove autorizzazioni entro le 12 miglia, rende sine die le licenze già rilasciate in quel perimetro di mare – scrivono il comitato referendario e il Wwf Abruzzo in una nota – Un ulteriore passo in avanti per mettere al riparo il mare dal pericolo delle trivelle e garantire l’economia della nostra costa, fatta di pesca, agricoltura di qualità e turismo verde. Far esprimere gli abruzzesi e gli italiani tutti sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese, in ogni settore economico e sociale, è la vera posta in gioco di questo referendum”.

Il comitato regionale, insieme a quello nazionale e a tutti quelli che stanno nascendo in Italia, si pone l’obiettivo di diffondere capillarmente informazioni sul referendum e far crescere la mobilitazione, spiegando che il vero quesito è: vuoi che l’Italia investa sull’efficienza energetica, sul 100% di fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione per il bene della nostra e delle future generazioni?”.

Ansa

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