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Il Faro di Punta Penna per lo Stato Italiano resta strategico

Il Faro di Punta Penna resta strategico per lo Stato Italiano. E’ quanto si evince nell’apprendere che nel primo bando di gara – che mette in affitto ben 11 fari posizionati lungo le coste italiane e sulle isole – non figura la possente struttura che si erge sul porto di Vasto. Una notizia sicuramente positiva che conferma il ruolo che il nostro Faro svolge lungo la costa adriatica. Ricordiamo che il Faro di Punta Penna è il secondo, in ordine di altezza (dopo la Lanterna di Genova), presente in Italia. Quella che segue è la notizia pubblicata sul sito dell’ANSA.

Alla scadenza – comunica il Demanio – sono arrivate, infatti, 39 proposte per il recupero e il riuso di un primo portafoglio di fari di pregio storico e paesaggistico lungo le coste italiane. Il bando di gara, appena concluso, ha visto una grande partecipazione del territorio, ma anche dell’associazionismo sociale e ambientale, dell’imprenditoria immobiliare e di investitori esteri.

In particolare, per i fari in gestione all’Agenzia del Demanio le offerte si sono così distribuite: 3 per il Faro di Brucoli ad Augusta (SR), 6 per il Faro di Murro di Porco a Siracusa (SR), 4 per il Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo – Favignana (TP), 3 per il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica (PA), 7 per il Faro di Capo d’Orso a Maiori (SA), 6 per il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA), 3 per il Faro di San Domino alle Isole Tremiti (FG). Per quanto riguarda i fari gestiti dal Ministero della Difesa, sono pervenute: 2 offerte per il Faro Punta del Fenaio, 2 per il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio (GR), 3 per il Faro Formiche di Grosseto e nessuna offerta per il Faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR). I bandi, online dal 12 ottobre 2015 al 12 gennaio 2016, sono stati gestiti dall’Agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa/Difesa Servizi parallelamente, con alcune differenze dovute alle peculiarità dei diversi fari. Per partecipare alla gara, era necessario presentare un progetto di riqualificazione e valorizzazione e un’offerta economica libera. Oggi prende dunque il via il secondo step della gara: due Commissioni, appositamente costituite, una per l’Agenzia del Demanio e l’altra per il Ministero della Difesa, procederanno in seduta pubblica all’apertura dei plichi e verificheranno la correttezza formale della documentazione presentata dai partecipanti. Le proposte idonee saranno valutate secondo il criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”, data dalla proposta progettuale, valutata con punteggio pari al 60%, e dalla proposta economica, a cui può essere assegnato un punteggio massimo pari al 40%. La valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi quali: soluzioni di recupero del faro, manutenzione, fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise. Le proposte progettuali dovranno essere coerenti con gli indirizzi e le linee guida del progetto Valore Paese – FARI, in particolare i fari potranno accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali

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