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Maestre incinte impugnano il licenziamento

Sono pronte ad impugnare il licenziamento le cinque lavoratrici in stato di gravidanza dell’asilo nido “La Tana del cucciolo” dell’Incoronata. Le educatrici non sono state riassunte dall’associazione temporanea di imprese (Ati) che ha avuto in gestione la struttura dopo la rescissione del contratto con la cooperativa “Il mio pulcino” di Ferentino, nonostante una clausola che obbliga l’affidatario a riutilizzare prioritariamente, nell’espletamento del servizio, gli stessi addetti che già operavano nella struttura alle dipendenze della precedente coop “salvo che il loro numero e la loro qualifica non siano effettivamente armonizzabili con l’organizzazione dell’impresa scelta dall’affidatario del servizio”.

E’ tutto scritto nero su bianco sul contratto di appalto pubblico stipulato tra il dirigente comunale Vincenzo Marcello e da Simone Caner, rappresentante legale della Ati formata dalle cooperative sociali Pianeti Diversi (con sede legale a Vasto) e Progetto Vita (Sondrio). Gli stessi sindacati che, durante le riunioni avute con l’amministrazione comunale avevano ricevuto ampie rassicurazioni sulla salvaguardia dei posti di lavoro, stanno suggerendo alle operatrici di impugnare il licenziamento. Stanno invece continuando ad operare nella struttura educativa gli altri 17 addetti, anche loro licenziati dalla cooperativa laziale e poi riassunti.

Il Comune si è mosso sull’onda dell’emergenza: prima di Natale ha rescisso il contratto con la società di Ferentino per “gravi inadempienze” in seguito al mancato pagamento degli stipendi arretrati, e per assicurare la continuità dell’importante servizio socio-educativo ne ha affidato provvisoriamente la gestione all’associazione temporanea di imprese che fino al 15 luglio si farà carico del funzionamento della struttura dove sono ospitati 50 bambini, tra lattanti, semi- divezzi e divezzi. L’importo complessivo dell’appalto è di 219.810 euro. Sul caso è intervenuto anche il capogruppo consiliare Udc, Massimiliano Montemurro.

“Siamo in presenza di di gravi violazioni contrattuali”, afferma il consigliere comunale, “le cinque educatrici dovevano essere reintegrate al pari del restante personale. Sono stati cancellati i diritti inviolabili delle lavoratrici madri. Porterò il caso in consiglio comunale”. 

Anna Bontempo

(foto tratta da Histonium.net)

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