È stato il presidente del tribunale vastese, Bruno Giangiacomo, a fotografare attraverso i dati la realtà criminale nel comprensorio vastese in occasione del convegno su sicurezza e legalità svolto sabato pomeriggio nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, numeri che messi insieme hanno costituito anche una sorta di arringa in difesa del presidio giudiziario di via Bachelet.
I dati riferiti da Giangiacomo si riferiscono a un circondario che contempla circa 100 mila abitanti e ad un periodo compreso tra il 1.mo luglio 2014 e il 30 giugno 2015.
Il numero dei procedimenti pervenuti al Giudice per le indagini preliminari ha segnato un aumento intorno al 7 per cento, ma sono aumentati moltissimo quelli archiviati (circa 50 per cento) perché o non sono stati scoperti gli autori oppure non c’era reato.
Sono dimezzate le emanazioni di provvedimenti di misura cautelare di tutti i tipi, il che potrebbe “indicare una probabile non particolare gravita’ dei reati contro cui si procede”.
Sono in calo (-10 per cento) i processi dinanzi al tribunale monocratico, ma aumenta il numero di quelli dinanzi al tribunale collegiale che si occupa di reati di gravita’ piu’ rilevante. Dunque, “cala la quantita’, ma aumenta la qualita’ dei reati”, ha detto Giangiacomo, che ha ricordato come si stia celebrando a Vasto il primo processo in Abruzzo per associazione a delinquere di stampo mafioso ed un altro verra’ celebrato in maggio con ben 30 imputati, mentre si succedono i processi per i vari imputati (ben tre processi) della rapina da far west a un portavalori consumata nel tratto autostradale vastese.
Il presidente del tribunale vastese ha parlato, poi, di altri processi della DDA-Direzione Distrettuale Antimafia in arrivo da L’Aquila.
Per quel che concerne le tipologie di reato sono in aumento quelli di estorsione e furto nelle abitazioni, stabili quelli correlati agli stupefacenti. In crescita anche i reati in materia edilizia e lievemente quelli tributari e di stalking. Tutti gli altri reati restano stabili o in calo.
Lu. Spa.
